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Shot-clock: da preoccupazione a vantaggio?

A sorpresa, Novak Djokovic applaude la novità dello shot-clock, testato nei primi due incontri a Toronto. Secondo il serbo, il fatto che il count down scatti dopo l'annuncio del punteggio e sia ben visibile offre ai giocatori la sensazione di avere più tempo fra un punto e l'altro. L'equilibrio trovato con l'aiuto del buon senso sembra positivo.

Lo shot-clock arriverà in anticipo!

Abbondantemente annunciate per lo Us Open, le norme che puntano a velocizzare il gioco saranno operative per tutti i tornei di avvicinamento. Oltre allo snellimento delle operazioni preliminari, non potranno trascorrere più di 25 secondi tra un punto e l'altro. Ma gli arbitri potranno mettere in pausa l'orologio e addirittura resettarlo.

“Wimbledon non è sessista. E sullo shot clock…”

A pochi giorni da Wimbledon, il direttore esecutivo Richard Lewis spiega alcune problematiche: la programmazione (“Valutiamo in base alla qualità dei giocatori”), lo shot clock (“Secondo me rallenterà il gioco”) e l'ampliamento dell'area (“utile, non indispensabile”).

Us Open: arriva lo shot clock nel main draw

Rivoluzione a Flushing Meadows: dalla prossima edizione, arriverà l'orologio a bordo campo per dettare il tempo tra un punto e l'altro. Sperimentato l'anno scorso nelle qualificazioni e nel torneo junior, ha avuto buoni riscontri. Tempi più rapidi anche per l'inizio del match. Niente coaching: Wimbledon è contrario.

Cilic invoca lo shot clock. E sugli Slam…

Impegnato al neonato torneo di Pune, il croato si esprime su argomenti di politica sportiva. Prima dice che lo shot clock è un'innovazione indispensabile (“Le regole vanno rispettate, poi al quinto set sta a noi dimostrare chi è più forte”) e ritiene che gli Slam dovrebbero contribuire in misura maggiore allo sviluppo del tennis.

Shot Clock, un’introduzione a metà

Australian Open: il cronometro che misurerà il tempo tra un punto e l'altro sarà attivo soltanto nelle qualificazioni. Il comunicato del Grand Slam Board si limitava ad approvare una richiesta di modifica regolamentare, inviata da Tennis Australia all'ITF. Il problema è che lo shot clock vuole dare scientificità laddove… non esiste!

Us Open: arrivano shot clock e coaching!

Le qualificazioni dello Us Open presenteranno, in via sperimentale, due importanti novità regolamentari: l'orologio a bordocampo per scandire la durata dei match (soprattutto il rispetto dei tempi tra un punto e l'altro) e la legalizzazione del coaching, ma senza che gli allenatori possano scendere in campo.

Basta pause per andare in bagno!

E' il grido di Chris Evert, fiera dell'unico “zero” nella sua lunga carriera: non ha mai lasciato un match in corso per andare in bagno. “Quando vedo giocatrici uscire per 10 minuti, mi domando cosa stiano facendo”. Gilbert cambierebbe “50 cose”: vuole lo shot-clock (alle Next Gen Finals arriverà) e multe per chi ripete in continuazione il lancio di palla.

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