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I 25 anni di Gianluigi Quinzi, fra promesse mancate e voglia di futuro

Mentre la carovana del circuito ATP è a Melbourne, pronta per l’Australian Open, Gianluigi Quinzi ha festeggiato 25 anni nella sua Porto San Giorgio. Anni fa pareva il Messia della racchetta tricolore, ma non è andata come doveva andare. Ora, ridimensionati gli obiettivi, sta cercando la sua strada nel tennis a Vicenza con Max Sartori

L’ItalChallenger fa 14: davanti solo Usa e Aus

È terminata con 14 titoli in 29 finali la stagione dell'Italia a livello Challenger. Un dato che impreziosisce l'ottimo 2018 del nostro tennis, anche perché i ben 19 tornei organizzati nello Stivale incidono solo in parte. Doppiette per Quinzi e Lorenzi (che può puntare ad agguantare Ramirez-Hidalgo), primi titoli in carriera per Caruso e un ritrovato Filippo Baldi.

Numeri da record: arriveranno le vittorie?

Se non ci fossero le wild card, il contingente italiano sarebbe il più numeroso nelle qualificazioni maschili dello Us Open. L'urna ha riservato due derby (Donati-Travaglia e Caruso-Giustino), oltre a diversi match equilibrati. Tutti hanno legittime speranze: le nostre teste di serie sono Fabbiano, Sonego e Bolelli. Da seguire Stefano Napolitano.

Mager, una ripresa a suon di vittorie

Partito dalle qualificazioni, Gianluca Mager ritrova i quarti all'ASPRIA Tennis Cup – Trofeo BCS. Ha già vinto cinque partite, le ultime due molto nettamente. “Quest'anno ho trovato la continuità che in passato mi è mancata”. In vista delle nuove norme ITF, giocherà soprattutto tornei Challenger.

Arnaboldi e la fiducia nel (duro) lavoro

Con uno splendido match, Andrea Arnaboldi supera l'ostico Scott Griekspoor, reduce dalla vittoria a Blois. Il suo tennis incanta il pubblico, ma adesso Andrea vuole qualche risultato in più. “So quanto lavoro e dedizione ci metto, per questo devo avere un atteggiamento ancora più positivo”. Negli ottavi troverà Quinzi.

Serenità e scelte giuste: Quinzi riparte da qui

Gianluigi Quinzi ha vinto tanto da junior, poco da professionista. Dopo varie difficoltà e scelte sbagliate, sembra aver trovato la necessaria serenità alla Tennis Training School di Foligno. A Francavilla al Mare ha conquistato il suo primo titolo a livello Challenger, ed è pronto a diventare (almeno) un top 100 ATP.

Andrea Arnaboldi è ancora in tempo. Eccome

Il protagonista di giornata a Bergamo è Andrea Arnaboldi, bravo a estromettere il numero 2 del tabellone Gleb Sakharov. Messo alle spalle un momento difficile, e forte di un profondo lavoro su se stesso, Andrea è ben deciso a inseguire i suoi obiettivi. "E credo che il mio stile non sia uno svantaggio".

Elisabetta sogna nello Slam in miniatura

Tredici anni dopo Sara Errani, un'azzurrina è di nuovo ai quarti di finale di uno Slam juniores. La protagonista è Elisabetta Cocciaretto, che nel giorno del 17° compleanno va a caccia della semifinale dell'Australian Open. Il caso di Quinzi insegna di andarci piano, ma la ragazza cresciuta a Porto San Giorgio come lui sembra già matura: "Vincere adesso – dice – non è garanzia di un buon futuro"

Non diventerà un fenomeno, ma neanche un bluff

Terminano senza vittorie le Next Gen ATP Finals di Gianluigi Quinzi, ma il marchigiano trascina al tie-break del quinto set anche Hyeon Chung, nella riedizione della famosa finale di Wimbledon juniores. Fra giocare alla pari e vincere c'è tanta differenza, ma il torneo dell'azzurro è positivo. Se riuscirà a lavorare come si deve sul diritto, vivrà un'ottima carriera.

Quinzi: «sento di avere questo livello»

Shapovalov batte Quinzi in quattro set e lo taglia fuori dalla corsa alle semifinali delle Next Gen ATP Finals. L'azzurro perde i primi due set in 28 minuti, poi si sveglia e negli altri due combatte ad armi pari. "Sento di avere questo livello, ma fatico a tenerlo a lungo come gli altri". Magari non è solo questione di abitudine (come dice lui), ma ritrovare certe convinzioni può fargli bene. Chung in semifinale.

La vittoria è un dettaglio. Per “GQ” conta esserci.

Gianluigi Quinzi sfiora il colpaccio all’esordio nelle Next Gen ATP Finals: contro la prima testa di serie Andrey Rublev se la gioca alla pari, cedendo al tie-break del quinto set. Peccato, ma per il marchigiano la cosa più importante è capire che i migliori giovani del mondo non sono diventati irraggiungibili. Il Masters under-21 deve servirgli per ritrovare sé stesso, e l’avvio è incoraggiante.

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