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Thiem ride anche indoor: titolo ATP n.11

Prima vittoria sul cemento al coperto per Dominic Thiem, che da prima testa di serie conquista l'ATP di San Pietroburgo. Il duello contro Martin Klizan si annunciava ricco di insidie, visti i precedenti e l'imbattibilità dello slovacco nelle finali, invece è durato solo fino a metà del primo set. Poi l'austriaco è scappato via: risalirà al n.7 ATP.

San Pietroburgo: per il titolo è Klizan-Thiem

A sorpresa, lo slovacco Martin Klizan fa fuori in rimonta anche Stan Wawrinka e conquista la seconda finale a San Pietroburgo, la settima in carriera. Curiosità: ne ha vinte sei su sei. Una tradizione positiva che proverà a portare avanti contro il numero uno del tabellone Dominic Thiem, passato in due set su Bautista Agut.

Cecchinato si ferma, la top-20 deve aspettare

Una semifinale a San Pietroburgo avrebbe permesso a Marco Cecchinato di diventare il nono top-20 azzurro in cinquant'anni di Era Open, ma i punti necessari non sono arrivati. L'azzurro si è arreso a Roberto Bautista Agut: mastica amaro per un paio di set-point mancati, ma sul veloce lo spagnolo ha una marcia in più.

Bravo Cecchinato: prima vittoria ATP sul cemento

Arriva da San Pietroburgo la prima vittoria ATP sul cemento di Marco Cecchinato, che supera lo slovacco Lukas Lacko in un match rocambolesco, conquistando i quarti di finale. Eliminato invece Matteo Berrettini: il romano trascina al terzo Denis Shapovalov, ma poi resta senza benzina e non raccoglie più neanche un gioco.

Berrettini alla prova indoor: l’avvio piace

Al suo primo torneo ATP sul veloce indoor, Matteo Berrettini dimostra di sapere come si vincono le partite sui campi rapidi, e la spunta in tre set su Guillermo Garcia-Lopez. Non gioca meglio dello spagnolo, ma sfrutta tutte le (poche) chance a sua disposizione, meritando il passaggio del turno e la probabile sfida con Shapovalov.

Il periodo magico dell’attore mancato

Damir Dzumhur non si ferma più: dopo il primo titolo ATP a San Pietroburgo conquista anche la semifinale a Szenzhen, superando un provato Alexander Zverev. Il 25enne di Sarajevo ha vinto 18 delle ultime 21 partite nel Tour, e inizia ad annusare la top-30. E pensare che da ragazzino sembrava destinato alla carriera da attore, e ha recitato in due film.

Fognini, il titolo sul veloce non arriva

Non arriva neanche stavolta il primo successo di Fabio Fognini sul cemento: a San Pietroburgo il ligure va avanti di un set contro Damir Dzumhur, ma poi crolla fisicamente, tradito dai problemi fisici già tenuti a bada nei giorni scorsi. Peccato, tuttavia la reazione post-New York è significativa e l’atteggiamento è piaciuto. Se lo tenesse fino a fine stagione può togliersi altre soddisfazioni.

Fognini testa e cuore, è in finale!

Fabio Fognini gioca un match dai due volti a San Pietroburgo: fino al 6-2 3-1 per Bautista Agut sembra sofferente, poco disposto a lottare. Ma una distrazione dello spagnolo lo rigenera e cambia la partita. Fabio lascia in campo tutto ciò che ha, cancella due match-point e vince due tie-break di fila. Finale n.14 in carriera: contro Dzumhur è favorito.

Il tabellone chiama, Fognini risponde

Fabio Fognini passeggia contro Ricardas Berankis, e agguanta a San Pietroburgo la quarta semifinale del suo 2017. Il veloce al coperto non sarà mai la sua superficie preferita, ma col tempo il ligure ha imparato a far funzionare il suo tennis anche nei palazzetti. A sufficienza per battere Bautista Agut? Non è favorito, ma ha vinto 6 degli 8 precedenti.

Silent-Fognini riparte (bene) dall’amata Russia

In carriera, Fabio Fognini ha giocato due finali lontano dalla terra battuta, entrambe in Russia, nel 2012 a San Pietroburgo e nel 2016 a Mosca. Il suo legame col paese si può rafforzare quest’anno: all’esordio al St. Petersburg Open ha vinto un bel match contro Mikhail Youzhny. Nei quarti sfida Ricardas Berankis.

Ma questo è un Fabbiano deluxe!

Dopo il terzo turno allo Us Open, il pugliese riparte fortissimo: all’esordio a San Pietroburgo batte in due set il russo Daniil Medvedev, confermando un periodo di gran forma. È il momento ideale per sfruttarlo: da qui alla fine dell’anno non ha più punti da difendere. Vuol dire che chiuderà la stagione fra i primi 70 del mondo, ma non deve accontentarsi.

Il lunedì nero del tennis italiano

Non capita spesso di avere sei italiani in gara a livello ATP nella stessa settimana. È successo in questa, fra Metz e San Pietroburgo, ma l’inizio è stato terribile: subito fuori Lorenzi in Russia, e Seppi e Giannessi in Francia, dove si qualifica (col brivido) Simone Bolelli. Non va meglio fra le donne: in Cina la Paolini raccoglie appena due game.

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