Qualche giorno fa è arrivata la notizia attraverso il “Times” che Netflix ha cancellato la produzione della serie “Break Point” dopo appena due stagioni. Sulla questione è intervenuta Iga Swiatek, che ha parlato anche dell’odio ricevuto dopo l’apparizione nella prima serie
Solamente qualche giorno fa è arrivato l’annuncio che Netflix ha cancellato “Break Point”, la serie che si proponeva dall’interno il mondo del tennis. I numeri non hanno retto il confronto con “Drive to Survive” – stessa produzione alle spalle ma con il focus sul mondo della F1 – e si è deciso di interrompere la serie dopo solamente due stagioni.
Sulla questione si è espressa anche la numero uno al mondo Iga Swiatek, che è comparsa nella serie solamente nel corso della prima stagione. “Sono stata coinvolta solamente nella prima serie, devo dire che è stata una specie di prova per me. Volevo sentirmi a mio agio nel parlare della mia vita, aprirmi. Penso sia stata una grande idea, ma penso che abbiamo molte storie diverse e complicate che sono difficili da descrivere in un paio di episodi”. Un’apparizione non totalmente fortunata per la numero uno al mondo, dal momento che la sua partecipazione ha generato anche una certa dose di odio verso la giocatrice polacca. “Non ho dato molto accesso, tanto quanto gli altri giocatori. Ho accettato di non avere voce sul finale, ma c’erano alcune cose che sono state male interpretate. La mia apparizione in questa serie ha causato un certo odio nei miei confronti e nel mio team. Volevo solo vivere la mia vita in pace e fare il mio lavoro, ecco perché non sono stata coinvolta nella seconda stagione”.
Swiatek si è espressa anche sul mancato successo della serie, un fenomeno difficile da comprendere visto il grande successo delle serie simili sul golf e la Formula 1. “Onestamente, è difficile per me confrontare il motivo per cui non ha funzionato nel tennis così come ha funzionato nel golf e nella Formula 1. I ragazzi di Netflix sono stati davvero gentili e collaborativi, ma alla fine non abbiamo avuto un grande impatto in termini di editing su alcune cose che non ci piacevano.”