La giocatrice polacca si è lasciata andare a un lungo sfogo sul suo profilo Instagram, dove ha voluto chiarire alcuni punti rispetto a quanto accaduto a Indian Wells e più in generale nell’ultimo periodo

Foto di Ray Giubilo

Che Iga Swiatek non stia attraversando un periodo semplice è sotto gli occhi di tutti. La giocatrice polacca non vince un titolo – e non disputa una finale – dallo scorso Roland Garros, prima che sul finire della scorsa stagione arrivò anche per lei la sospensione di un mese per essere stata trovata positiva a un test anti-doping a causa della contaminazione di un farmaco da banco. A Indian Wells era una delle principali favorite per il titolo, prima di perdere in semifinale da Mirra Andreeva, e proprio in quell’occasione la polacca si è resa protagonista di un brutto gesto scagliando una pallina contro il raccattapalle. Di questo, e di tanto altro, la Swiatek ha parlato in un lungo sfogo che ha voluto diffondere attraverso il suo profilo Instagram, dove si racconta a cuore aperto. “Riguardo all’incidente del mio ultimo incontro. È vero: ho espresso la mia frustrazione in un modo di cui non vado fiera. Non era mia intenzione colpire nessuno, ma semplicemente liberare un po’ di tensione facendo rimbalzare la palla sul terreno. Mi sono immediatamente scusata con il raccattapalle, abbiamo incrociato gli sguardi e gli ho fatto un cenno per esprimere il mio rammarico”.

Inevitabilmente Swiatek ha parlato anche del finale della scorsa stagione, e delle tante difficoltà affrontate. “La seconda metà dello scorso anno è stata estremamente difficile per me. Soprattutto a causa del risultato del test antidoping, che mi ha tolto la possibilità di competere per i massimi obiettivi nella parte finale di stagione. Questo mi ha costretto a riorganizzare molti aspetti della mia vita e del mio approccio alle competizioni“. Quello che ha vissuto ha portato forse Swiatek a mostrarsi di più per quello che è in campo, lasciando trasparire quel che prova rispetto a quando nessuna emozione sembrava toccarla. “Quando ero molto concentrata e non mostravo emozioni in campo mi chiamavano robot, dicevano che il mio atteggiamento fosse freddo e disumano. Ora che sono più espressiva e che lotto con le mie emozioni, vengo improvvisamente etichettata come immatura o isterica.”