Si troveranno di nuovo, per la settima volta. La seconda al Roland Garros. Chissà se Elina Svitolina sarà felice di affrontare Ana Ivanovic al suo primo quarto di finale in uno Slam. Ci ha sempre perso, ma forse i tempi sono maturi. Contro la folla dello Chatrier e un tempo incerto, l'ucraina ha battuto Alize Cornet col punteggio di 6-2 7-6, mostrandosi più fredda in un tremebondo tie-break, vinto soltanto al ventesimo punto. Dote peraltro già mostrata qualche turno fa contro Yulia Putintseva. Nonostante la maggiore esperienza, Alize Cornet è scesa in campo molto nervosa e ha perso rapidamente i primi tre giochi prima che iniziasse a piovere. La lunga pausa non le è servita, poiché ha perso i primi 6 punti dopo il ritorno in campo. Poi è finalmente entrata in partita, ha lottato come ha potuto e ha cancellato 5 matchpoint prima di perdere il tie-break. Neanche questo match è stato esente da polemiche arbitrali: la francese si è lamentata per un presunto errore sul 5-5 nel secondo, accusando il giudice di sedia di averle “rubato” un punto. In tutto questo, la Svitolina ha tenuto una freddezza glaciale, almeno apparente. Per rilanciarsi nel mondo del tennis, il marchio Ellesse ha scelto lei (oltre a Tommy Haas, che però è fermo ai box e chissà se tornerà) e sembra una scelta vincente. Elina è una bella ragazza, si è costruita una buona immagine a suon di risultati ed è più forte di come viene percepita.
PARIGI NEL DESTINO
Eppure il palmares parla per lei. Ex numero 1 junior, vanta già una vittoria al Roland Garros: nel 2010 si è aggiudicata la prova giovanile battendo in finale Ons Jabeur. Giunse in finale anche a Wimbledon, perdendo contro Eugenie Bouchard. La canadese, sua coetanea, è esplosa prima ma oggi attraversa una crisi micidiale. E chissà che a breve non possa esserci un sorpasso in classifica. Difficilmente Elina diventerà l'atleta più redditizia del mondo, perchè non è così spigliata nelle interviste e ha un fascino più discreto. Ma procede dritta verso gli obiettivi: “Mi piacerebbe chiudere l'anno entro le top-15 – raccontava a Indian Wells – però il traguardo potrebbe cambiare a metà stagione. Tutto sommato, potrei farcela già dopo Wimbledon”. Oggi è 19esima e il malloppo di punti parigini potrebbe spingerla molto in alto. Se poi dovesse battere la Ivanovic….magari la vedremo finalmente danzare per il campo o cantare “Hells Bells” degli AC/DC, la sua canzone preferita. La crescita di Elina è stata possibile anche grazie al nuovo coach Iain Hughes, ex membro della LTA (la federtennis britannica), che vanta anche una collaborazione con Andy Murray. Insieme non hanno lavorato troppo sulla tecnica, già formata (per quanto la seconda palla sia migliorabile), ma sui miglioramenti atletici. Oggi Elina è più veloce, sia negli scatti che nel posizionamento sulla palla. E i risultati si vedono. L'Ucraina ha trovato una campionessa?