TV – Le finali di Serie A1 hanno ospitato un'interessante esperimento: la diretta in 4K, tecnologia che migliora fino a quattro volte la nitidezza dell'HD. La tre giorni è stata possibile grazie alla partnership tra SuperTennis ed Eutelsat.

Di Riccardo Bisti – 12 dicembre 2014



SuperTennis ha voglia di innovare. Il recente arrivo di Beatrice Coletti come amministratore delegato di Sportcast ha già portato un paio di interessanti novità: il 18 ottobre, le finali de “La Grande Sfida” sono state trasmesse anche sul satellite Astra, ampliando la platea di potenziali spettatori. Le finali di Serie A1 a Genova, invece, hanno sancito la prima trasmissione sportiva trasmessa in Italia in 4K, nuova tecnologia che nell'arco di qualche anno dovrebbe soppiantare la “semplice” alta definizione. Di che si tratta? In due parole, la risoluzione dell'immagine è ancora più alta rispetto al full HD, con i suoi 3840 x 2160 pixel contro i 1920 x 1080 dell'HD. Un miglioramento importante, soprattutto per lo sport. Le discipline sportive, infatti, propongono immagini molto dinamiche ed è importante avere la migliore risoluzione possibile. Il grande vantaggio del 4K è la possibilità di stare più vicini alla TV. Per non percepire i pixel, in una TV tradizionale bisogna porsi a una distanza doppia rispetto alla diagonale della TV, mentre con il 4K ci si può mettere grossomodo alla stessa distanza della diagonale. Ed è un bel vantaggio per gli ambienti piccoli. L'unica precauzione consigliata riguarda le dimensioni dello schermo: al di sotto dei 50 pollici è difficile, per l'occhio umano, percepire la differenza. Come detto, grazie a una serie di partner tecnologici di alto livello, SuperTennis ha offerto tre giorni di diretta. Grass Valley ha fornito le telecamere in 4K (due sulle otto totali), Broadcast Solutions ha realizzato la trasmissione ed Eutelsat ha diffuso il segnale in tutta Europa sul canale 4K1 tramite il satellite Hotbird (lo stesso di Sky). Durante l'evento, è stata organizzata una dimostrazione con i giornalisti presenti: inizialmente prevista nell'area hospitality, è stata spostata direttamente all'interno del pullman regia. Ed è stata ancora più interessante.


GLI ALGORITMI DI COMPRESSIONE

A fare gli onori di casa, oltre alla Coletti, c'era Ilaria Agostini, pre-sales engineer di Eutelsat, che ha accolto i presenti parlando di “TV del futuro”. In effetti, la storia recente gioca a favore di questa affermazione. Qualche anno fa, l'HD era vista come qualcosa di irraggiungibile e costoso. Oggi è la normalità, e sono bastati pochissimi anni. Certo, in Italia siamo ancora indietro rispetto ad altri paesi, ma la strada è spalancata. Mentre si giocava il doppio di spareggio della A1 femminile (Knapp-Balducci contro Camerin-Dentoni), a qualche metro di distanza era possibile ammirare il match con un dettaglio impressionante. E i piccoli spazi del pullman hanno permesso ai presenti di stare praticamente attaccati allo schermo dimostrativo: a circa un metro di distanza, in effetti, non si percepiva alcuna perdita di risoluzione. Lo schermo, tra l'altro, era proprio un 50 pollici, perfettamente in linea con quanto scritto qualche riga fa. “La tecnologia non è ancora utilizzata con continuità perchè occupa moltissima banda – ha detto Beatrice Coletti – basti pensare che un singolo canale può occupare 5 Mbps, mentre il 4K ne occupa 30. Ma la tecnologia avanza: siamo in attesa di nuovi algoritmi di compressione che possano farci occupare meno spazio”. A nostra specifica domanda sul numero di canali 4K che un transponder può ospitare, la Agostini ha spiegato che dipende da una serie di fattori, non ultima la capienza dello stesso. “Alcuni sono in grado di gestire anche 72 Mbps”. Il canale 4K1 trasmette alla frequenza 10.930 Pol. H SR 30.000 Fec 2/3, la cui “capienza” è di 58,1 Mbps. Se il canale in Ultra HD ne occupa una trentina, nella stessa frequenza troviamo il canale iracheno Zagros e, pensate un po', le versioni HD di Rai Due e Rai Tre. Quattro canali in un solo transponder: tenendo conto che alcune frequenze arrivano ad ospitare fino a 20-25 canali, pare evidente che la diffusione del 4K passi dagli algoritmi di compressione.

COSTI VIA VIA PIU' ACCESSIBILI
“Tante TV stanno effettuando trasmissioni sperimentali, ma nessuna si è davvero messa in gioco – ha concluso Beatrice Coletti – noi ci siamo esposti, anche perchè la nostra 'mission' è quella di rendere il tennis sempre più visibile in Italia e non solo. Crediamo che la qualità dell'immagine sia un aspetto cruciale in questo senso”. E' stata la seconda trasmissione tennistica di sempre in 4K: la prima risale allo scorso Roland Garros, ma fu visibile soltanto in loco e presso gli studi di France Television. Stavolta, invece, era accessibile a tutte le TV 4K collegate a Hotbird (diversi 120 milioni in tutta Europa). Naturalmente, il timore principale per l'utente finale riguarda i costi. In realtà, i prezzi delle TV compatibili si stanno rapidamente abbassando. Certo, si trovano ancora pezzi a 10.000 euro, ma nei principali store italiani si può scendere fino a 500 euro. Si tratta di apparecchi da 40 pollici: più consigliabile spenderne 700-800 per una TV da 50 pollici, per i motivi descritti sopra. Non è ancora chiaro se SuperTennis proseguirà con esperimenti di questo tipo, anche perchè la maggioranza degli eventi sono prodotti da altre società e SuperTennis si limita ad acquistarli e trasmetterli. La Grande Sfida e le finali di A1, invece, sono stati autoprodotti. Con l'Italia di Davis impegnata in Kazakistan, il prossimo grande evento prodotto da SuperTennis saranno gli Internazionali BNL d'Italia. Visto l'indirizzo della nuova gestione, è possibile attendersi qualche altra sopresa in quell'occasione. Per il 4K, detto che è molto difficile prevedere lo sviluppo di una tecnologia, l'impressione è che ci vogliano altri 3-4 anni affinchè acquisisca una certa diffusione. Di sicuro, SuperTennis potrà raccontare di essere stata la prima ad adottarlo.