Adriano Panatta giocherà il doppio Over 45 al Roland Garros insieme a John McEnroe. La TV della FIT presenta l’evento ma non lo cita. Secondo noi non è giusto.
Adriano Panatta con Ilie Nastase durante una recente esibizione a Bucarest
Di Riccardo Bisti – 4 giugno 2013
Adriano Panatta torna a Parigi. Il più forte tennista italiano dell’Era Open, forse di tutti i tempi (non è questa la sede per riprendere il dibattito su chi sia stato più forte tra lui e Nicola Pietrangeli), parteciperà al doppio senior al Roland Garros. La seconda settimana dello Slam parigino ospiterà alcuni tabelloni dedicati alle “leggende”, divisi in due categorie di età: Under 45 e Over 45. Adriano, classe 1950 e trionfatore nel 1976, parteciperà al doppio Over 45 insieme a John McEnroe. Il fatto assume ancora più valore perchè è stato il mitico John a chiedere espressamente di fare coppia con Adriano. Avrebbe dovuto giocare insieme al fratello Patrick, che però ha dato forfait in extremis. Il romano, dunque, tornerà sui campi dove ha ottenuto il più importante successo in carriera. Per Panatta è una curiosa marcia indietro, poichè non ha mai apprezzato il Senior Tour e, più in generale, le sfide tra ex giocatori. Tanti anni fa partecipò a un evento di questo genere a Seattle, ma si fece male durante un match contro Cliff Richey. Furioso, disse: “Questi tornei non li gioco più, è roba per vecchi!”. Oggi, a quasi 63 anni di età (li compirà il 9 luglio), gli hanno fatto cambiare idea.
Naturalmente c’è grande attesa, ma non è così per SuperTennis. Nella serata di lunedì, durante le news dedicate al Roland Garros, è andato in onda un servizio sul cocktail-presentazione del torneo delle leggende, tenutosi presso il Village di fronte al Campo 1. Al momento di presentare l’Over 45, è stato detto che vi prenderanno parte campioni del calibro di Henri Leconte, Mats Wilander, Pat Cash, John McEnroe e Thomas Muster. Neanche una parola per Adriano Panatta. Non è difficile intuire le ragioni di questa scelta: tra la FIT e Panatta è ancora in corso un acceso contenzioso legale per fatti risalenti ai primi anni 2000, quando era direttore degli Internazionali d’Italia. Sfruttando il suo ruolo, Panatta avrebbe intascato alcune decine di milioni di lire di “sottobanco” dagli sponsor. Ne è seguita un’accesa vicenda giudiziaria, sia in ambito sportivo che civile, in cui tutte le sentenze sono state favorevoli alla FIT (salvo un passaggio della giustizia sportiva, in cui l’inibizione perpetua a ricoprire cariche federali è stata ridotta a cinque anni). La vicenda è tornata alla ribalta un paio di settimane fa, quando Il Giornale ha pubblicato un articolo riassuntivo, parlando di alcuni tentativi di pignoramento andati a vuoto. Al di là della faccenda legale e l’ovvio astio tra le parti (“Ogni volta che sento parlare della FIT mi viene l’orticaria” dice Panatta “L’uomo Panatta non si è mai rivelato all’altezza del Panatta giocatore” sostiene Angelo Binaghi), non riteniamo corretto che la TV del tennis per eccellenza ignori totalmente un giocatore che ha fatto la storia del tennis italiano, rendendo il nostro sport un fenomeno di massa. Detto che SuperTennis ha spesso mandato in onda filmati d’epoca con partite e interviste di Adriano, crediamo che le vicende sportive e quelle giudiziarie debbano essere separate. Nessuno – nemmeno i vertici FIT – mette in discussione la caratura del Panatta giocatore. Per questo, su un canale dedicato al tennis, un campione come lui non dovrebbe essere ignorato.
Tra l’altro, Adriano avrebbe mille vicende da raccontare sul suo rapporto con John McEnroe. Una di queste l’ha egregiamente raccontata Cino Marchese per il nostro TennisBest Magazine. La riportiamo oggi, tornata più attuale che mai.
IL COMPAGNO PAOLO
Panatta e Bertolucci giocavano il doppio a occhi chiusi, perché Paolo riusciva a sopportare Adriano, una vera impresa dal momento che non smetteva mai di rompergli le scatole. A tal proposito vi racconto una storia che accadde a Roland Garros nel 1977. Adriano era il vero re di Parigi e dopo la sua vittoria l’anno prima si era consacrato come una vera superstar. Dopo un primo turno agevole, Adriano e Paolo dovevano giocare il doppio contro due “ pischelli”, uno americano e l’altro ecuadoregno, Ricardo Ycaza, campione del mondo junior. Era abbastanza tardi e la partita venne messa sul campo n.2 , quello con i gradoni di fianco alla club house. Per la sera, avevamo prenotato alle 21.00 da “Chez Fernand”, a St. Germain de Pres, locale molto di moda in quegli anni e con il proprietario amico di Ilie Nastase. Andando in campo, Adriano disse agli amici con cui dovevamo andare a cena che avrebbe sbrigato la pratica del doppio contro i due ragazzini e che sarebbe stato puntuale. I loro avversari erano già in campo e Adriano, mostrando una certa fretta, vinse il sorteggio e decise di rispondere. A quel punto, l’americano che nessuno conosceva disse al suo compagno: “Ma lo sa Panatta che servo molto bene?”. Adriano lo sentì e rivolto a Bertolucci disse: “Ma lo hai sentito quel brufoloso capellone cosa ha detto?”. E Paolo: “Sì, ha detto che serve molto bene…”. “Ma come si permette questo qui? E come si chiama?” chiese Panatta. “John McEnroe” rispose Bertolucci. Il nostro gruppo aveva seguito la scenetta e non vedevamo l’ora che la partita iniziasse. Ovviamente servì McEnroe e Paolo a destra era il primo a rispondere. Adriano era una furia e voleva fargliela vedere a quel brufoloso ragazzotto, il quale però fece partire un servizio imprendibile. Adriano cominciò a insultare Paolo per essersi fatto buggerare in quella maniera, ma Paolo gli rispose: “Guarda che ha servito veramente bene!”. Adriano era sempre più furioso, ma John lo infilzò come un tordo. E Paolo tutto contento: “Allora, come ha servito il brufoloso?”. Cominciò una lotta incredibile che durò tre set. Alle 21.30, i nostri riuscirono a vincere. Ovviamente la cena saltò, però avevamo scoperto un campione.
Una storia assolutamente straordinaria. Pensate a quanto sarebbe piacevole ascoltarla, magari su SuperTennis, magari dal diretto interessato, magari mettendo da parte (per quanto possibile) l'astio e limitandosi a vicende agonistiche. Il doppio senior sta per iniziare: ci sarà un altro "Caso Pistolesi" (a inizio 2011, il coach romano allenava Robin Soderling, numero 4 ATP, e nonostante decine di inquadrature non fu mai citato dai commentatori di SuperTennis. Qualche mese dopo, durante il torneo dell'Estoril, fu regolarmente citato) oppure ci sarà un tentativo di avvicinamento, nel rispetto delle parti?
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