di Daniele Rossi – foto Getty Images
Novak Djokovic raggiunge in finale Rafael Nadal battendo Roger Federer per 5-7 6-1 5-7 6-2 7-5, dopo 3 ore e 44 minuti di gioco.
La notizia sta già nel risultato: Federer manca la 7° finale consecutiva agli Us Open, interrompendo una serie che partiva dal lontano 2004. Djokovic invece centra la seconda finale a Flushing Meadows, dopo quella del 2007 e la terza in totale in uno Slam.
E’ stato un match spettacolare ed emozionante, con giocate strepitose da parte di entrambi i protagonisti (soprattutto nel quinto set) e che ha tenuto col fiato sospeso i 20.000 dell’Arthur Ashe Stadium per quasi quattro ore.
Federer non parte bene, inauagurando un pessimo rapporto con la prima palla di servizio. Infatti sul 3-2 si fa breakkare, ma Nole restituisce subito il favore. Il punto di rottura decisivo si verifica invece sul 5-5, quando è lo svizzero a strappare il servizio all’avversario e quindi a incamerare la prima frazione.
Il secondo set Roger lo gioca con inspiegabile e irritante indolenza. Djokovic si porta sul 3-0, poi sul 4-1, fin quando l’elvetico non perde un altro turno di battuta e permette al serbo di aggiudicarsi il set con un roboante 6-1.
Davvero incredibile il passaggio a vuoto del numero 2 del mondo, non sarà l’ultimo.
Il terzo ha un andamento più regolare. I due tengono il servizio senza problemi, almeno fino all’undicesimo gioco. Sul 6-5 in suo sfavore, Djokovic concede le prime tre palle break del set, che sono anche dei set point. Roger va a segno alla prima e conquista la terza frazione con lo stesso punteggio del primo.
Ma per la serie “un set lo gioco bene e in quello successivo mi faccio un pisolino”, Federer perde il servizio in apertura di quarto set e lascia scappare il serbo che chiude la quarta partita con un altro pesante 6-2.
L’elvetico ha letteralmente regalato due set praticamente senza giocare.
E’ nel quinto set dove si concentrano le emozioni e le giocate migliori. Il livello di tennis aumenta in modo esponenziale e il vento sembra cambiare constantemente da una parte all’altra.
Nel famigerato 7° gioco, sul servizio di Roger, succede un po’ di tutto. “Djoker” non si procura nessuna palla break, ma ci va molto vicino, mentre il Re ha bisogno di ben 7 palle game per tenere il servizio.
Sul 5-4 e servizio Djkovic, Roger va sul 15-40 e si conquista due match point. Il serbo sembra capitolare, ma finalmente tira fuori gli attributi e li annulla entrambi con due punti capolavoro. Nole ha bisogno di altre tre palle game per vincere il gioco e Federer subisce il contraccolpo. Infatti nel gioco successivo è il serbo a breakkare l’elvetico, sfruttando la prima palla break, che Rogi spedisce fuori con un diritto mal calibrato.
Novak va a servire per il match, ma il sei volte campione degli Open degli Stati Uniti non si arrende e si procura una palla break che vorrebbe dire tie-break.
Ma ormai Djokovic non si spaventa più, annulla anche questa e si porta in vantaggio. Non mette la prima, ma al termine di un altro durissimo scambio è Federer a sbagliare e a doversi inchinare. Esultanza contenuta rispetto agli standard per Nole, che alza le braccia al cielo con uno sguardo incredulo, esausto e spiritato.
Djokovic ha forse giocato uno dei migliori match della sua carriera. E’ stato solido e concreto, ha servito bene e soprattutto ha retto mentalmente nei momenti di maggiore tensione. Nel quinto set era lui a vincere principalmente gli scambi da fondo, grazie ad una grande condizione atletica, ma anche grazie ad un coraggio leonino e ad una notevole lucidità tattica.
Insomma non ci sarà la finale più attesa, ma il serbo se la merita tutta.
Federer da canto suo paga enormemente i due set persi in malo modo. In conferenza stampa dovrà cercare di spiegare cosa è accaduto nel secondo e nel quarto set, in cui non ha praticamente giocato. Ha innalzato il suo livello di gioco nel quinto parziale è vero, ma per questa volta non è bastato, anche perchè si è trovato di fronte un avversario in stato di grazia. In più gli è costata cara una bassissima percentuale di prime palle messe in campo, che lo ha costretto a giocarsi ogni punto da fondo, incappando in molti errori, soprattutto di rovescio.
Oggi non si è trattato di forma fisica, perchè lo si è visto brillante e scattante come nei giorni migliori, ma di calo di concentrazione. Già perchè vedere Roger perdere 6-1 e 6-2 fa una certa impressione e su questo lo svizzero dovrà riflettere. Avrebbe forse anche potuto fare qualcosina in più sui due match-point sul 5-4, ma lì è stato Djokovic a fare la differenza.
Sarà una finale inedita, dove Nadal parte probabilmente favorito, anche solo per il semplice fatto di avere sulle gambe i tre facili set con cui ha fatto fuori Youzhny, mentre Nole si porterà il fardello di questa faticaccia mentale e fisica.
Ma lo stellare Djokovic visto stasera ha tutte le possibilità di vincere e di spezzare il sogno di “Career Grand Slam” dello spagnolo.
La resa dei conti domani alle 22:30.
SEMIFINALI
Nadal b. Youzhny 6-2 6-3 6-4
Djokovic b. Federer 5-7 6-1 5-7 6-2 7-5
FINALE
Nadal vs. Djokovic
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