Sono giorni che si parla insistentemente di una possibile svolta nel mondo del tennis: sembrerebbe che i tornei del Grande Slam vorrebbero inglobare i Master 1000 e creare un super tour, parallelo al circuito ATP. In merito si è espresso anche Ahmad Nassar, Chief della Professional Tennis Player Association (PTPA), che parla di “opportunità generazionale”

Ci sono evoluzioni nel mondo dello sport che paiono inevitabili, altre che rappresentano un’invitante suggestione e altre che sono poco più di un’utopia. Negli ultimi mesi nel circuito ATP c’è stato un gran parlare, tra le critiche per la gestione dei proventi e il problema delle palline sempre diverse in ogni torneo. Per questo parallelamente si sta facendo strada quella che allo stato attuale non è altro che una suggestione, ma che potrebbe subire importanti sviluppo in un futuro prossimo: la creazione di un super tour che comprenda i quattro tornei del Grande Slam e gli attuali nove Master 1000, parallelo e indipendente dal circuito ATP. Si tratterebbe di una vera e propria svolta, la più grande nel mondo del tennis a partire dagli anni 90 e rappresenterebbe un terremoto a livello internazionale.

La prima domanda che viene da farsi sono le motivazioni che spingerebbero i tornei dello Slam a compiere un atto simile, e la risposta è presto detta: aumentare gli introiti e continuare a espandere il tennis a livello globale. Ciò che invece sorprende, lato ATP, è il contribuire a creare un terreno fertile dove poter far radicare e sviluppare una suggestione di questo tipo. In più di un’occasione infatti i giocatori si sono lamentati della mancanza di comunicazione tra il circuito professionistico e i protagonisti che ne fanno parte, una frammentazione inspiegabile a questi livelli e un ampliamento dei tornei in calendario che riduce drasticamente i momenti di pausa nel corso della stagione. Non è un caso – forse – che le voci di un super tour si siano intensificate da quando le voci sulla creazione di un decimo Master 1000 da svolgere in Arabia Saudita sono diventati sempre più insistenti. I tornei del Grande Slam sembrerebbero quindi voler correre ai ripari, per evitare quanto già accaduto nel golf con la creazione del LIV Golf di origine saudita che ha insidiato per oltre un anno il PGA Tour.

In merito all’annosa questione si è espresso anche Ahmad Nassar, Chief della Professional Tennis Player Association (PTPA), l’associazione messa in piedi da Novak Djokovic e altri tennisti proprio per valere maggiormente la loro voce nei confronti del circuito ATP. “Penso che questa sia un’opportunità unica, francamente generazionale, che si tratti di ciò che è stato riportato o di qualsiasi altra opzione, per riformare radicalmente la fascia alta del tennis”. Lo sguardo di Nassar si volge anche a quali sono i possibili modelli che potrebbero alimentare ed esportare il nuovo super tour, che diventerebbe una sorta di “campionato” simile a quanto avviene nel calcio. “Ovviamente è molto presto per parlarne, ma si potrebbe discutere di una sorta di promozione o retrocessione. Esistono molti modi per renderlo interessante e non lasciare indietro le persone”.

Una rivoluzione di questa portata è francamente rintracciabile nel mondo del tennis soltanto con l’avvento dell’era Open nel 1968, che pose fine alla distinzione portata avanti fino a quel momento tra dilettanti e professionisti. In quel caso la misura ebbe il merito di unire i due movimenti e porre le basi per il mondo del tennis per come lo conosciamo adesso, mentre in questo caso si assisterebbe a una clamorosa scissione, che porrebbe in una situazione scomoda lo stesso circuito ATP che resterebbe quindi solamente con la gestione dei tornei di categoria 500 e inferiore. Nei prossimi mesi si capirà certamente qualcosa di più sulla possibilità della creazione di questo super tour, non resta che attendere le prossime mosse da parte dei maggiori organi del mondo del tennis.