Il numero uno del mondo inizia alla perfezione la campagna asiatica, infliggendo un secco 6-1 6-1 al bolognese. Un punteggio fin troppo severo per quanto visto in campo, ma che certifica le condizioni del campione serbo: non è ancora stanco di vincere.Punteggio severo, severissimo, quello inflitto da Nole Djokovic a Simone Bolelli al primo turno dell’ATP 500 di Pechino. Un doppio 6-1, in un'ora e dodici minuti. Sconfitta che poteva di certo essere meno pesante, almeno per quel che si è visto nel secondo parziale. Sconfitta da dimenticare subito, in una stagione sin qui positiva per l'italiano. Certo, non c'era molto margine di pronostico. Ma l'ironia della cattiva sorte ha voluto che Nole si trovasse di fronte proprio il giustiziere del fratello minore Djordje, sconfitto da Simone al primo turno delle qualificazioni. Una motivazione in un incontro che, normalmente, non ne avrebbe avuta alcuna. Il serbo aggredisce Simone sin dalle prime battute, non permettendogli mai di entrare in partita. Il primo set, conclusosi in 28 minuti appena, è deciso già al secondo game. E alla prima palla break concessa. Bolelli non si avvicina nemmeno ad avere un'occasione per rientrare. Il serbo al servizio lascia le briciole. Nel game più “inutile” dell'incontro, quando Nole sul 5 a 1 si appresta a servire per il set, si intravede un minimo di lotta, di competizione tra i due. Il serbo, forse distratto da tanta facilità nel disporre dell'avversario, si distrae e si ritrova sotto 0-40. Ma non c'è pietà nel cuore di Djokovic. Cancellate le tre occasioni, così come una quarta, chiude la frazione al primo set point. Demolendo ogni velleità di rimonta di Simone, che però ha trovato un po' di fiducia. Il finale, combattuto, del set appena perso può dargli le forze necessarie per non farsi demolire.
SIMONE LOTTA, MA ‘NOLE’ È TROPPO FORTE
Nel secondo parziale l’azzurro tiene il servizio d'apertura e arriva ad ottenere, il game successivo, la quinta palla break dell'incontro. Questa volta per portarsi avanti. E mettere, finalmente, in dubbio le certezze granitiche del serbo. Niente da fare. Nole non ha né voglia né tempo di prolungare questa disputa. Cancella il pericolo con il servizio e pareggia i conti. L'italiano ha, finalmente, alzato il livello del suo gioco e comincia anche a provare soluzioni vincenti. Vincenti contro chiunque, ma non contro Novak. Che rimanda indietro qualsiasi cosa ed è intenzionato a mettere la parola fine sull'incontro. Sull’1-1 si gioca il game più lungo dell'incontro, con Simone che annulla, stoicamente, tre palle break. Ma si deve arrendere alla quarta, al termine di un lunghissimo scambio, terminato con un errore di rovescio. L'incontro è ormai andato. Bolelli tenta in tutti i modi di non farsi travolgere, ma arrivano ancora occasioni per Nole. E nel quinto game, un doppio fallo azzurro gli consegna il secondo break e il 4-1. A questo punto c'è anche spazio per l'accademia. Nole si inventa smorzate, risposte tanto rischiose quanto spettacolari. E chiude sul 6-1 anche il secondo parziale. E' la ventiseiesima vittoria a Pechino. La quarta in carriera contro Bolelli. Una lezione, visto il punteggio finale, forse immeritata.
ATP 500 PECHINO – Primo turno
Novak Djokovic (SRB) b. Simone Bolelli (ITA) 6-1 6-1.
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