Di Riccardo Bisti – 11 ottobre 2014
E' il Derby d'Italia più inatteso. E più particolare. Se Flavia Pennetta e Francesca Schiavone erano state soprannominate “Sorelle d'Italia”, e Sara Errani e Roberta Vinci sono sorelle e basta, Karin Knapp e Camila Giorgi sono due italiane atipiche. Nessuna delle due ha l'italiano come lingua madre, ma col tempo si sono entrambe italianizzate. Karin viene da Brunico, Alto Adige, terra d'Italia ma dove si parla il tedesco. E' diventata una giocatrice “vera” lassù, in mezzo alle montagne. Poi però la vita l'ha obbligata ad affrontare prove sempre più difficili, fino a farle trovare definitiva sistemazione ad Anzio, con i fratelli Piccari. E Francesco, diventato il suo fidanzato ormai da qualche anno, si trova con lei a Linz. Le ha trasmesso un pizzico di inflessione laziale, nonchè (insieme al fratello Alessandro) tanta tranquillità e serenità. Non si è disunita nemmeno dopo un difficile 2014, in cui ha raccolto una dozzina di sconfitte al primo turno. Ha continuato ad allenarsi con costanza e ne ha raccolto i frutti. Qualche settimana fa ha ottenuto il primo titolo WTA in carriera, sul cemento di Tashkent. Da allora ha ripreso a giocare bene e ha vinto 11 delle ultime 13 partite. Una serie positiva che le consentirà di tornare tra le top-50 dopo aver rischiato di uscire dalle prime 100. Karin ha mostrato ottime cose nella sfida contro Tsvetana Pironkova, coetanea dal tennis inusuale. Ottimo rovescio bimane ma dritto strano, colpito spesso piatto o con una leggera rotazione in back, come si faceva negli anni 50-60. Karin ha insistito spesso da quella parte, convinta che fosse il colpo meno forte della bulgara. Spesso ha avuto ragione, ma glielo ha anche messo in palla. Tsvetana ha sbagliato pochissimo e ha tenuto botta fino all'ultima palla, ma poi si è arresa col punteggio di 6-4 4-6 6-4.
CAMILA EVITA COMPLICAZIONI
Quando può colpire da ferma, o comunque è messa bene con i piedi, la Knapp è devastante. Dritto, rovescio, non cambia nulla. Difficile sfuggire al winner. Però commette anche diversi errori che hanno permesso alla Pironkova di recuperare nel terzo set fino a servire sul 4-5. Lì si è giocato un game eterno, in cui la Knapp ha avuto bisogno di sei matchpoint per esultare. Anzi, più che esultare ha tirato un sospiro di sollievo, felice di aver evitato un incubo. Un paio di dritto sbagliati (uno in rete, uno fuori) un paio di belle iniziative della Pironkova e altrettante discese a rete un po' avventate avevano tenuto in gara la bulgara, ma alla fine il suo dritto “old style” l'ha tradita. E Karin esulta. Come esulta Camila Giorgi, una che parla più spesso in spagnolo che in italiano. Ha vissuto un po' dappertutto, Spagna, Francia, Stati Uniti (dove ha lasciato anche qualche strascico extratennistico), ma si è stabilita definitivamente in Italia, presso il Centro FIT di Tirrenia, nell'estate 2013. Da allora i risultati sono nettamente migliorati e il 2014 è stata la sua prima stagione “completa” nel circuito. Curiosamente, la Giorgi era più competitiva contro le più forti e meno con le outsider. Per questo, il 6-3 7-5 contro Marina Erakovic ha un valore particolare. Aveva tutto da perdere, invece è scesa in campo con il piglio giusto e ha dominato il primo set contro la neozelandese. Il passaggio a vuoto è arrivato in avvio di secondo set e la Erakovic è arrivata a un passo dal giocare il terzo. Sul 5-4 e servizio è salita 30-0, commettendo un grave errore a rete. Qualche minuto dopo ha avuto un setpoint, mettendo in dritto un corridoio. Regali che non si possono fare alla Giorgi. Picchiando duro da ogni zona del campo, anche con il dritto, Camila non ha più offerto chance e ha conquistato la semifinale. E conferma di adorare il tennis indoor: 6 mesi fa ha giocato la prima finale in carriera, e per poco non la vinceva, a Katowice.
FAVORITA LA GIORGI, PERO'…
E così vivremo questo curioso derby d'Italia (ore 13.30, diretta Eurosport). La Giorgi ha speso qualche parola sulla prossima avversaria. “Ci conosciamo piuttosto bene, ogni tanto ci alleniamo insieme e abbiamo giocato un paio di volte in Fed Cup. Non ci saranno sorprese e spero che sia un buon match”. La Giorgi è favorita, non solo perchè è avanti in classifica (intanto è già certa di tornare tra le top-40), ma perchè è molto più rapida. A parità di esplosività, la Giorgi sembra avere qualcosa in più sul piano fisico. Tuttavia il suo rendimento è imprevedibile, anche se non ha mai avuto grossi problemi nei derby italiani. Di lei si ricorda un gran bel successo contro Francesca Schiavone a Cincinnati, quello di quest'anno a Katowice contro la Vinci, schiantata alla distanza, e ance una vittoria contro Flavia Pennetta a Wimbledon (anche se quest'anno la brindisina si è presa la rivincita a Indian Wells). Sulla carta, il derby azzurro può essere una finale anticipata, visto che nell'altra semifinale si affronteranno la tedesca Anna Lena Friedsman e la ceca Karolina Pliskova. Per la prima volta in 24 anni, Linz può parlare italiano. Acquisito, ma pur sempre italiano.
WTA LINZ – Quarti di finale
Anna Lena Friedsam (GER) b. Stefanie Voegele (SUI) 4-6 6-2 6-3
Karolina Pliskova (CZE) b. Madison Brengle (USA) 6-4 6-4
Karin Knapp (ITA) b. Tsvetana Pironkova (BUL) 6-4 4-6 6-4
Camila Giorgi (ITA) b. Marina Erakovic (NZL) 6-3 7-5