COPPA DAVIS – Il singolare più lungo nella storia della Davis, l’inutile miracolo di Laaksonen, la ritrovata forza dell’Australia e la frustrazione dei giapponesi sono le vicende più intriganti di una giornata pazzesca, curioso omaggio tennistico alla festa della donna.
Una giornata folle, iniziata alle 9 del mattino e conclusa alle 2.30 di notte. Una vera giornata di Coppa Davis.
GERMANIA- FRANCIA 2-3
Gilles Simon (FRA) b. Jan Lennard Struff (GER) 7-6 2-6 6-7 6-2 10-8
Gael Monfils (FRA) b. Philipp Kohlschreiber (GER) 6-4 7-5 7-6
Benneteau / Mahut (FRA) b. Becker / Begemann (GER) 6-4 6-3 6-2
Philipp Kohlschreiber (GER) b. Gilles Simon (FRA) 7-6 6-4
Jan Lennard Struff (GER) b. Nicolas Mahut (FRA) 7-6 6-3
La serie era terminata dopo due giorni, riducendo gli ultimi singolari a semplici esibizioni. Le vittorie di Kohlschreiber e Struff hanno attenuato la portata della sconfitta. I francesi avevano testa e orecchie a Glasgow, consapevoli che difficilmente gli americani l’avrebbero spuntata. Dal loro punto di di vista, forse, meglio andare in Gran Bretagna subito dopo Wimbledon piuttosto che viaggiare negli Stati Uniti. James Ward non potrà mica fare il fenomeno ogni volta…
GRAN BRETAGNA – STATI UNITI 3-2
Andy Murray (GBR) b. Donald Young (USA) 6-1 6-1 4-6 6-2
James Ward (GBR) b. John Isner (USA) 6-7 5-7 6-3 7-6 15-13
Bryan/ Bryan (USA) b. Inglot / J.Murray (GBR) 6-3 6-2 3-6 6-7 9-7
Andy Murray (GBR) b. John Isner (USA) 7-6 6-3 7-6
Donald Young (USA) b. James Ward (GBR) 7-5 0-1 ritiro
Gli americani l’avevano persa venerdì. Isner non doveva farsi battere da James Ward: la sua sconfitta ha mandato all’aria i piani di Jim Courier, che sperava di giocarsela all’ultimo singolare con Donald Young (in forma nel periodo) contro James Ward. Combinato il pasticcio, Long John avrebbe dovuto rimediare contro Murray: avrebbe potuto sperarci, forse, se avesse vinto il primo set. Perso quello, gli americani hanno abbandonato ogni speranza. Se non troveranno un secondo singolarista davvero affidabile, rischiano la retrocessione ai play-off di settembre. E i gemelli Bryan non sono eterni…
REPUBBLICA CECA – AUSTRALIA 2-3
Thanasi Kokkinakis (AUS) b. Lukas Rosol (CZE) 4-6 2-6 7-5 7-5 6-3
Bernard Tomic (AUS) b. Jiri Vesely (CZE) 6-4 6-3 7-6
Vesely / Pavlasek (CZE) b. Hewitt / Groth 1-6 7-6 3-6 7-6 6-2
Bernard Tomic (AUS) b. Lukas Rosol (CZE) 7-6 6-3 7-6
Jan Mertl (CZE) b. Sam Groth (AUS) 6-3 6-2
“Bernie” non ha tradito. Il doppio aveva esaltato I cechi, ma Lukas Rosol ci ha ricordato perchè non è mai entrato tra I top-20. Berdych e Stepanek erano un’altra cosa, ma non deve essere sottovalutato il feeling di Tomic con la Coppa Davis: il 7-6 6-3 7-6 finale gli ha regalato il 14esimo successo su 16 singolari. Roba da big, così come la moderata esultanza dopo la vittoria. Come se gli australiani avessero una consapevolezza tutta nuova. “Nei prossimi mesi voglio dare l’assalto ai top-20 – ha detto Tomic, finalmente senza papà John alle calcagna – finalmente riesco ad essere solido e tranquillo sul campo da tennis”. Buona parte del merito, probabilmente, è di coach Tony Roche, eterno ma ancora efficace. In regalo troveranno il Kazakhstan in casa, probabilmente meno pericoloso dell’Italia. Il weekend di Ostrava ha dato sostanzialmente due risposte: Kokkinakis è un predestinato e Rosol non può caricarsi sulle spalle la Repubblica Ceca. Amen.
ARGENTINA – BRASILE 2-2
Joao Souza (BRA) b. Carlos Berlocq (ARG) 6-4 3-6 5-7 6-3 6-2
Leonardo Mayer (ARG) b. Thomaz Bellucci (BRA) 6-4 6-3 1-6 6-3
Melo / Soares (BRA) b. Berlocq / Schwartzman (ARG) 7-5 6-3 6-4
Leonardo Mayer (ARG) b. Joao Souza (BRA) 7-6 7-6 5-7 5-7 15-13
Federico Delbonis (ARG) vs. Thomaz Bellucci (BRA) 6-3 in corso
Semplicemente, il singolare più lungo nella storia della Coppa Davis. La rivalità tra Argentina e Brasile è talmente sentita che i giocatori sono pronti a morire sul campo pur di non cedere: Leonardo Mayer e Joao Souza lo hanno dimostrato fino all’ultima palla, in una battaglia di 6 ore e 42 minuti che ha mandato in delirio gli 8.000 della Tecnopolis di Buenos Aires. L’argentino è sceso in campo con l’obbligo di vincere ed ha iniziato un po’ contratto. Poi si è ripreso ed è salito due set a zero. Ma “Feijao” non ha mollato, spinto da 300 brasiliani molto rumorosi, e ha allungato il match a un drammatico quinto set, in cui ha cancellato ben 11 matchpoint prima di capitolare. A un certo punto, tra righe malandrine ed errori di un soffio, Mayer era entrato in un tunnel. Ma lo Yacarè aveva un margine fisico superiore, ed è stato sufficiente attendere il KO tecnico. Souza, provato dalle 5 ore di due giorni prima, ha ceduto sul 13-14, giocando un game di servizio praticamente senza muoversi. E l’Argentina ha infilato il 2-2. Vista l’assenza di illuminazione artificiale, Federico Delbonis e Thomaz Bellucci sono scesi in campo sapendo che il loro match non sarebbe mai terminato: bravo il giudice arbitro, che lo ha sospeso dopo un set per evitare polemiche in caso di punteggi più delicati. Si deciderà tutto lunedì.
SERBIA – CROAZIA 5-0
Novak Djokovic (SRB) b. Mate Delic (CRO) 6-3 6-2 6-4
Viktor Troicki (SRB) b. Borna Coric (CRO) 4-6 1-6 6-3 6-2 6-1
Djokovic / Zimonjic (SRB) b. Skugor / Draganja (CRO) 6-3 6-4 6-1
Filip Krajinovic (SRB) b. Franko Skugor (CRO) 6-4 6-2
Viktor Troicki (SRB) b. Mate Delic (CRO) 6-3 6-2
Tutto facile per i serbi. Il pubblico di Kraljevo non ha potuto ammirare Novak Djokovic, ma ha ugualmente riempito l’impianto e ha assistito alle vittorie di Krajinovic e Troicki, bravi a firmare l’unico 5-0 di tutto il primo turno. La Croazia ha pagato le assenze, ma tornerà ad essere competitiva. Da segnalare lo splendido clima di sportività che si è respirato per tutto il weekend. A volte, lo sport può essere davvero capace di avvicinare i popoli.
CANADA – GIAPPONE 3-2
Milos Raonic (CAN) b. Tatsuma Ito (GIA) 6-2 6-1 6-2
Kei Nishikori (GIA) b. Vasek Pospisil (CAN) 6-4 7-6 6-3
Nestor / Pospisil (CAN) b. Soeda / Uchiyama (GIA) 7-5 2-6 6-3 3-6 6-3
Kei Nishikori (GIA) b. Milos Raonic (CAN) 3-6 6-3 6-4 2-6 6-4
Vasek Pospisil (CAN) b. Go Soeda (GIA) 7-5 6-3 6-4
Tutto come previsto. E' stata una serie scientifica, precisa fino al dettaglio nel suo svolgimento. Purtroppo per i giapponesi, il 3-2 per il Canada era scritto alla vigilia. Nemmeno la splendida vittoria di Nishikori, cinque set contro un Raonic per la prima volta battuto a Vancouver, è bastato a caricare Go Soeda. Purtroppo per lui, Pospisil è più bravo. Il Sol Levante ha avuto una bella chance nel doppio, ma l'impressione è che Soeda-Uchiyama abbiano fatto più del dovuto. Il Canada ride: nei quarti troverà il Belgio in un match più che abbordabile. Certo, a luglio dovranno giocare in Europa, su una terra battuta lentissima….però hanno un tabellone d'oro.
BELGIO – SVIZZERA 3-2
Henri Laaksonen (SUI) b. Ruben Bemelmans (BEL) 1-6 6-7 6-4 6-0 6-2
Steve Darcis (BEL) b. Michael Lammer (SUI) 6-3 6-1 6-3
Bemelmans / Desein (BEL) b. Bossel / Lammer (SUI) 1-6 6-3 6-2 6-2
Henri Laaksonen (SUI) b. Steve Darcis (BEL) 6-3 3-6 3-6 7-6 6-1
David Goffin (BEL) b. Adrien Bossel (SUI) 6-4 6-0 6-4
Un ragazzo nato in Finlandia ha dato alla Svizzera la speranza di centrare una folle impresa. Battere il Belgio con questa squadra sarebbe stato ancor più clamoroso che la vittoria nella passata edizione con Federer e Wawrinka. Mostrando un carattere-super, Henri Laaksonen ha schiantato alla distanza Steve Darcis, dando ai rossocrociati un clamoroso 2-2. Ma a quel punto hanno schierato il povero Adrien Bossel, all’esordio assoluto nella competizione. I belgi, per non correre rischi, hanno mandato in campo David Goffin. E lui non ha tradito, lasciando per strada solo otto game. Per Bossel, 28 anni e una carriera vissuta tra futures e challenger, era francamente troppo. Goffin è davvero forte, ma questo Belgio non sembra in grado di ripetere i fasti del 1904 (anno dell’unica finale), o anche soltanto della semifinale del 1999. A meno che Goffin, a luglio…
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