La riduzione della squalifica ricevuta da Maria Sharapova ha generato pareri contrastanti. C’è lo schieramento delle colleghe che non la vedono affatto di buon occhio, come confessato da Sam Stosur a inizio ottobre, ma c’è anche chi la attende a braccia aperte. Come il CEO della WTA Steve Simon, che da attento uomo di marketing sa bene che il ritorno di una come “Masha”, specialmente in un periodo non troppo felice dal punto di vista delle stelle, per il tour femminile è manna dal cielo. Lo confermano le sue dichiarazioni raccolte dalla celebre emittente statunitense CNN, ai quali ha detto di non vedere l’ora che la russa faccia il suo ritorno nel circuito, previsto probabilmente per il prossimo mese di maggio (la squalifica scadrà il 26 aprile). “Credo che il circuito e i tifosi siano eccitati dalla possibilità di riavere Maria nel Tour. Ha avuto un processo lungo e difficile, ma ha mostrato un grandissimo livello d’integrità. Si è presa tutte le responsabilità dei propri errori, cosa che ci auguriamo possa sempre fare chiunque. Lei l’ha fatto, e non ha ricevuto alcun trattamento di favore per il suo status di celebrità”. Secondo il capo del circuito, in sintesi, la russa ha pagato a sufficienza l’errore di assumere una sostanza proibita dopo il suo inserimento nella cosiddetta lista nera, e merita di tornare alle competizioni. “Ha scontato una punizione molto pesante: ha perso completamente la sua classifica WTA (e, ovviamente, non trattandosi di stop per infortunio non beneficerà di alcun ranking protetto), oltre a 15 mesi di entrate economiche. Sarebbe un colpo molto significativo per chiunque. Credo abbia pagato a sufficienza e sia pronta per tornare in campo quando, in primavera, la sospensione sarà terminata”.
Steve Simon al miele sulla Sharapova: “non vediamo l’ora di riaverla nel Tour”
In un’intervista con la CNN, il CEO della WTA si è schierato apertamente dalla parte della Sharapova. Secondo lui ha pagato a sufficienza per i propri sbagli, e tutto il circuito non vede l’ora di riabbracciarla. Anche se in realtà, da parte delle colleghe, non è proprio così.