Il tennista californiano ha raccontato come ha vissuto la sconfitta per mano di Jannik Sinner nel lontano 2019, la seconda in carriera nel circuito maggiore per l’altoatesino

Foto Ray Giubilo

Era il lontano 2019 e Jannik Sinner era pronto a farsi conoscere al mondo intero, con la prima vittoria in un Masters 1000 che è arrivata proprio davanti al suo pubblico in occasione degli Internazionali d’Italia. In quell’occasione il suo avversario fu Steve Johnson, che perse in rimonta con il punteggio finale di 1-6, 6-1, 7-5 in poco meno di due ore di gioco. Per Sinner quella fu appena la seconda vittoria nel circuito maggiore, dopo quella ottenuta a Budapest in aprile contro Valkusz.

A guardare indietro ora viene da sorridere, ma al tempo Sinner era ancora un giovane di belle speranze o poco più, tanto che Johnson non prese benissimo la sconfitta. In una recente intervista all’interno del podcast “Nothing Major”, il californiano racconta le sue sensazioni subito dopo il termine del match. “Stavo giocando bene, ero al 59° posto al mondo e mi sentivo bene. Sapevo che avrei potuto avere difficoltà a giocare il mio miglior tennis al Foro Italico, ma ero fiducioso. Ero attratto dal fatto di giocare contro un 17enne italiano nel primo turno e che ci avevano programmato sul campo centrale. Non avevo sentito nulla su di lui, e mi sono detto che sarebbe stato un peccato perdere quella partita. Ho iniziato male nel secondo set, ho fatto degli errori, ho giocato malissimo. Siamo andati al terzo set, ho avuto delle possibilità di vincere – un match point sul 5-3 per la precisione – ma alla fine il match è scivolato via.”

La parte più divertente del racconto di Johnson è però quello che quella sconfitta aveva procurato in lui, tanto da spingerlo di pensare al ritiro. “Rientrato negli spogliatoi ho chiamato il mio agente e gli ho detto di annullare i miei impegni imminenti, che mi stavo ritirando dal tennis. Non potevo accettare la vergogna di aver perso contro quel ragazzo.” Il racconto si conclude con quella che all’epoca era stata la sua profezia, che guardando al futuro è stata quanto mai sbagliata. “Ero convinto che avrebbe vinto solo una partita nella sua vita e che sarebbe stata quella contro di me.