Baciato dagli dei del tennis, ha vent’anni Stefanos Tsitsipas è già numero 15 del mondo, in una progressione che nemmeno lui si aspettava. «Ho giocato a un livello molto alto, imparando tante cose: sono sorpreso anch’io, ma è il frutto del lavoro duro di tutti i giorni».Per molti era evidente che Stefanos Tsitsipas sarebbe arrivato in alto piuttosto rapidamente: tennis aggressivo, con un rovescio a una mano meraviglioso per stile ed efficacia, supportato da un fisico importante seppur ancora in fase di maturazione (193 centimetri per 88 kg, stando ai dati ATP) e una mentalità vincente, tipica dei predestinati. Eppure nemmeno lui si sarebbe aspettato una progressione così netta questa stagione, dove ha cominciato dai tornei Challenger e ha finito col giocare la sua prima finale Masters 1000 a Toronto, dove ha sconfitto Thiem, Djokovic e Zverev: «Ero cosciente di quello che stava succedendo però, a essere sincero, non avrai mai immaginato di raggiungere i risultati conquistati in questa stagione. Ho giocato a un livello molto alto, imparando tante cose: sono sorpreso anch’io, ma è il frutto del lavoro duro di tutti i giorni».
E Stefanos riconosce che l’aspetto mentale è stato prioritario per questo salto di qualità: «Mentalmente sono migliorato tanto, gioco ogni scambio come fosse l’ultimo e anche quando il match non gira come vorrei, continuo a lottare in maniera positiva; prima invece perdevo fiducia in me stesso e cominciavo a sbagliare tanto, mentre adesso mi rilasso e cerco di trovare una soluzione al problema. Sono un tennista aggressivo, non mi piace subire o essere difensivo come altri giocatori. Tengo sempre il piede sull’acceleratore e per questo devo essere sicuro di quello che sto facendo». Con il tennis che rappresenta la sua priorità assoluta: «È il mio lavoro, quello per cui mi pagano: adoro questo gioco e mi piace colpire una palla gialla tutti i giorni della mia vita. È quello che ho deciso di fare nella vita fin da quando ero piccolo e non mi posso certo pentire della scelta».
Per quanto riguarda invece dei possibili cambi nel calendario ATP, Tsitsipas dice che «mi piace competere però a volte c’è troppo stress che non è sempre facile da gestire. Spero che l’ATP possa studiare un calendario più intelligente visto che tanti giocatori arrivano a fine stagione stanchi e infortunati».
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