In un intervento a “Un giorno da pecora” su Rai Radio Uno, l’ex professionista Stefano Cobolli, maestro di Matteo Renzi al Circolo Canottieri Aniene di Roma, ha fornito l’identikit del Renzi-tennista: “Non ha molta pazienza, esegue i colpi in maniera troppo violenta e in campo si arrabbia molto. La battuta? Ce l’ha sempre pronta”.La miglior qualità di Matteo Renzi? Sorpresa: la smorzata. O almeno è così sul campo da tennis, ritrovato con maggiore frequenza dopo lo storico flop elettorale del suo Partito Democratico, mai così in basso nelle preferenze degli italiani da parecchi anni a questa parte. L’identikit del Renzi giocatore l’ha fornito lunedì l’ex professionista Stefano Cobolli (è stato n. 236 ATP nel 2003), il suo maestro attuale al Circolo Canottieri Aniene di Roma, in un intervento di una manciata di minuti a “Un giorno da pecora”, classica trasmissione pomeridiana di Rai Radio Uno. “Come è Renzi in campo? Insomma, c’è tanto da lavorare”, ha risposto Cobolli ridendo. “Non ha molta pazienza e tende a sparacchiare parecchio, però devo dire che ha molta passione e si diverte molto”. Le dimissioni (vere o presunte) da segretario del PD hanno liberato un po’ di tempo nella sua agenda, che l’ex Premier ha deciso di sfruttare anche per dare una ripassata a quei fondamentali spesso derisi dagli esperti del settore, a causa di alcune foto che girano sul web da qualche mese, evidenziando uno stile non proprio impeccabile. La passione di Renzi per il tennis è nota fin dai tempi in cui era sindaco della Città di Firenze, quando capitava spesso che lo pizzicassero sui campi della città, e sembra rifiorita nelle ultime settimane. L’ha comunicato lui stesso lo scorso venerdì, con una foto postata su Instagram, con una Head MxG 3 appoggiata alla rete e il commento “ricominciamo dai fondamentali”. Una frase chiaramente non riferita solo al tennis, ma anche alla sua cara politica, che da tempo gli dà più dolori che gioie. .
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“LA BATTUTA? SEMPRE PRONTA”
Stuzzicato dalla curiosità dei conduttori Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, Cobolli – che insieme a Vincenzo Santopadre si è occupato al CC Aniene anche della crescita di Matteo Berrettini, la principale speranza del tennis azzurro attuale – ha spiegato anche che Renzi è un tennista un po’ frettoloso, che tende sempre a fare il punto, fin dall’inizio del palleggio. “L’altro giorno – ha detto il maestro – abbiamo svolto un lavoro di regolarità, altrimenti ci trovavamo sempre fermi a raccogliere le palline. Renzi tende a eseguire il colpo in maniera un po’ troppo violenta rispetto alle sue qualità tecniche, e così facendo finisce per commettere tanti errori. Deve ancora capire bene che c’è la rete e ci sono le righe”. “Deve imparare le regole”, ha sintetizzato il conduttore, in un clima molto goliardico, con tante ovvie associazioni fra il Renzi-politico e il Renzi-tennista. Nonostante l’impugnatura un po’ troppo fai da te che si vede nelle immagini, a detta di Cobolli il diritto resta il colpo migliore dell’ex Premier, mentre il rovescio coperto non fa parte del suo repertorio, visto che lo gioca esclusivamente in slice. “Il suo colpo migliore? Direi la smorzata. La battuta? Ce l’ha sempre pronta, è molto simpatico. Mentre su quella tennistica dobbiamo ancora lavorarci”. Avranno modo di farlo nelle prossime settimane, e magari anche di lavorare un tantino sull’atteggiamento. “Renzi in campo è un pochino nervosetto – ha aggiunto Cobolli – e quando sbaglia si arrabbia con sé stesso”. Una sorta di Fognini formato amatoriale, il cui primo ciclo politico ha lasciato quella sensazione di amaro in bocca tipica dei match e della carriera del ligure. Poteva fare molto di più, ma non l’ha fatto. Proprio come Renzi.
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