Presentata a Parigi una querela per diffamazione nei confronti dell’ex Ministro della Salute e dello Sport francese, secondo cui lo stop di Nadal tra il 2012 e il 2013 fosse frutto di una squalifica per doping. L’eventuale risarcimento andrà in beneficenza.L’azione legale tanto attesa, e lungamente annunciata, è finalmente arrivata. Un comunicato stampa diffuso da Benito Perez Barbadillo, media-manager di Rafael Nadal, informa che è partita un’azione legale nei confronti di Roselyne Bachelot. L’ex Ministro francese della Salute e dello Sport aveva chiaramente detto che l’assenza di Rafa per ben sette mesi tra il 2012 e il 2013 fu dovuta a una positività a un test antidoping. La cosa ha fatto imbufalire il clan dello spagnolo, che in data 25 aprile, dopo aver fatto studiare la situazione dagli avvocati, ha presentato una querela per diffamazione presso gli uffici competenti di Parigi. Le accuse della Bachelot risalgono allo scorso 10 marzo e Rafa, impegnato a Indian Wells, promise azione legale perché “stufo di accuse false e denigratorie”. Ecco il testo pubblicato dallo spagnolo.
“Con la presente, informo di aver querelato per diffamazione la signora Roselyne Bachelot. Ho presentato la denuncia oggi, 25 aprile 2016, davanti ai giudici di Parigi. La procedura legale è motivata dalle parole offensive da lei pronunciate lo scorso marzo durante Le Grand 8, programma del canale francese D8. L’avvocato incaricato di seguire il caso è il parigino Patrick Maisonneuve. In questo caso, non solo ho intenzione di difendere la mia integrità e la mia immagine di atleta, ma anche difendere i valori che ho sempre portato avanti per tutta la mia carriera. Vorrei anche evitare che qualsiasi personaggio pubblico possa insultare e pronunciare false accuse contro un atleta utilizzando i mezzi di comunicazione, senza prova né fondamento, restando impunito. Se la corte stabilirà che c’è stata malafede e la sentenza riconoscerà il diritto a un indennizzo, qualunque cifra dovrà essere interamente versata a qualsiasi organizzazione non governativa o fondazione benefica con sede in Francia”.
Nel suo intervento sulla TV francese, la Bachelot aveva detto testualmente: “Nel tennis non vengono resi noti i controlli che risultano positivi e non si rendono pubbliche le sanzioni. Il famoso infortunio di Nadal, che lo ha tenuto fermo per 7 mesi, è certamente dovuto a un test antidoping in cui è risultato positivo. Se un tennista si ferma così a lungo, molto spesso è proprio perché è stato coperto”. Rafa la prese malissimo e promise subito querela, con il supporto dello zio Toni che definì senza mezzi termini la Bachelot “imbecille”. E’ curioso che tutto questo avvenga a un mese dal Roland Garros, peraltro nel miglior momento agonistico di Nadal negli ultimi due anni. Questa vicenda gli darà ancora più carica o sarà una fonte di distrazione?
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