Dopo un esordio incerto, Potito dilaga sul malcapitato Ignatik: 6-4 6-1 6-2. Un’ora e 18 minuti bastano a Fognini per demolire Bury 6-2 6-4 6-1…

da Castellaneta, Giorgio Spalluto

 

Dopo giornate di polemiche, tensioni e colpi di scena, è l’ora delle gare, finalmente…

Sei set a zero, 14 giochi lasciati complessivamente ai malcapitati Ignatik e Bury. Due successi molto netti per i nostri, in particolare quello di Fognini che non ha mai ceduto il servizio in tutto il match, realizzando il 90% dei punti con la prima di servizio. Troppo inconsistente il carneade Bury, lanciato allo sbaraglio dal capitano Voltchkov (al posto di Vasilevski), con una motivazione quantomai curiosa: “Bury e Vasilevski sono allo stesso livello: ho scelto di schierare il primo perché ho già visto giocare il secondo”.

 

Leggermente più complicato l’esordio di Potito Starace opposto a Uladzimir Ignatik.  A fare la differenza, non solo le 111 posizioni in classifica tra i due, ma la maggiore esperienza del campano in questa competizione. Potito, infatti, non si è disunito dopo l’iniziale arrembaggio del bielorusso, bravo ad annullare tre palle break in apertura e a strappare il servizio nel game successivo all’italiano, autore di un inizio a dir poco letargico (colpa del fuso messicano?). Grazie a un fondamentale in battuta che ricorda da vicino la meccanica di servizio di Roddick (alla cui accademia Uladzimir si allena), il bielorusso annulla una palla del controbreak. Con un ace, si porta sul 3-0 che di lì a poco si tramuta in 4-1.

 

Il game di servizio tenuto a zero dal campano (4-2), rappresenta la prima avvisaglia della riscossa di Potito che comincia a irretire il gioco aggressivo del suo avversario, con una serie di palle corte, per la gioia di Lea Pericoli, immancabilmente presente sugli spalti, affiancata come sempre dal fido Nicola Pietrangeli. Nel settimo gioco Starace opera il controbreak, recuperando uno svantaggio di 30-15 grazie all’ennesima palla corta. E’ il preludio al parziale di 8 punti a zero con cui Starace aggancia Ignatik (4-4), prima di strappargli nuovamente il servizio nel 9° gioco. Nel tentativo di abbreviare gli scambi, Uladzimir rischia troppo in battuta. Un sanguinoso doppio fallo spiana la strada al campano che consolida il break, chiudendo il primo set con il punteggio di 6-4, dopo aver annullato 2 palle per il controbreak.

 

Ancora un doppio fallo regala, in apertura di secondo set, il terzo break di fila a Starace che si distrae nel game successivo, cedendo a sua volta il servizio. L’inerzia del match rimane comunque nelle mani di Starace molto più solido rispetto al bielorusso che comincia a mostrare qualche segno di insofferenza nei confronti del capitano Vladimir Voltchkov.  Starace continua a fare impazzire di smorzate un Ignatik ormai incapace di tenere la battuta. Con il sesto break di fila (per un parziale di 11 giochi a 1), Potito si aggiudica anche il secondo set: 6-4 6-1 e partita in ghiaccio.

 

La situazione tra Voltchkov e Ignatik non tende a migliorare, anzi. Il bielorusso chiede anche l’intervento del medico per quello che sembra un calo di pressione. In realtà, il 19enne spera, con la pausa, di calmare i bollenti spiriti. Il capitano bielorusso, offeso dopo un alterco avuto con il suo numero 1, ormai non rivolge più la parola al giocatore. L’emorragia non si placa nel terzo set. Ignatik quantomeno riesce a tenere il servizio in un’occasione (dal 4-1 del primo set), cedendo comunque nettamente il terzo parziale con il punteggio di 6-2.

 

Non sono bastati gli sprazzi di bel gioco mostrati dal giovane bielorusso per incrinare la fiducia di Potito che, con questo successo, porta il suo bilancio in Davis (relativamente al singolare) a 11 vittorie e 1 sconfitta, quella subita da Roger Federer lo scorso settembre.

 

 


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