Dominic Thiem supera l’amico Alex Zverev in tre set, fa il bis a Nizza e chiude gli ultimi dodici mesi con sei titoli ATP: una media che parla chiaro. Nel 2016 ha già vinto 36 match, appena uno meno di Djokovic. Ma l’impressione è che per battere regolarmente i migliori debba crescere ancora: certi passaggi a vuoto non se li può permettere…

4 ore e 48 minuti. Col Roland Garros alle porte potrebbe presto diventare la durata di un match del Major parigino, ma nel frattempo è quanto è servito a Dominic Thiem per vincere quattro match in quattro giorni e confermare il successo del 2015 all’ATP 250 di Nizza. Lo scorso anno era stato la sorpresa, prendendosi il primo titolo in carriera, stavolta è la conferma più attesa: prima testa di serie, torneo dominato dall’inizio alla fine e sesto successo nel circuito ATP in dodici mesi. Una media da primissimi, costruita con una programmazione da stakanovista che l’ha già visto giocare tredici tornei più la Coppa Davis, per un totale di 46 incontri. Ne ha vinti 36: solo Djokovic meglio di lui. Difficilmente lo supererà ai French Open, ma intanto gli si è avvicinato con una settimana perfetta, chiusa con il 6-4 3-6 6-0 imposto al suo grande amico Alexander Zverev, alla prima finale nel circuito maggiore. Austriaco il primo, tedesco il diciannovenne di Amburgo, probabilmente li ritroveremo presto molto più su, a contendersi finali molti più importanti, e non è da escludere che presto a primeggiare possa diventare il secondo. Per ora, però, i quattro anni di differenza si fanno sentire. Thiem ha più tennis, è più maturo, più pronto per vincere i match importanti: l’aveva dimostrato col successo in semifinale a Monaco, confermato a distanza al Foro Italico, battendo un Federer a mezzo servizio ma sufficiente il giorno prima per spedire a casa Zverev, e ribadito oggi, in una finale sottotono rispetto ai suoi match-passeggiata contro Mayer, Seppi e Mannarino, ma comunque portata a casa senza nemmeno faticare troppo, alzando il livello nei momenti opportuni.

A PARIGI PER SFIDARE NADAL AGLI OTTAVI
Per come si era messa sul 6-4 2-0 Thiem l’avrebbe anche potuta chiudere in due set, dopo aver infilato un parziale di sei giochi consecutivi dal 2-4 del primo, aiutato da qualche doppio fallo di Zverev e un diritto (del tedesco) non proprio in giornata. Invece l’austriaco si è rilassato, ha iniziato a regalare e si è trovato al terzo set, dovendo di nuovo dare il 110%. Fortunatamente per lui, ce l’ha fatta senza particolari difficoltà, contro un rivale via via sempre meno incisivo. Provato dalle battaglie dei giorni precedenti, sempre risolte al terzo set (anche se al primo turno non ha dovuto giocarlo, causa distorsione alla caviglia di Kyle Edmund), Zverev è sparito dal campo, finendo per vincere solamente cinque punti in sei game, con un atteggiamento un po’ troppo rinunciatario. Ma Thiem, dopo aver praticamente regalato un set, è stato bravissimo a rimettersi subito in carreggiata, riducendo gli errori e scappando subito via appena ne ha avuto la possibilità. Tuttavia, quello degli alti e bassi resta un aspetto sul quale deve ancora lavorare eccome. Gli capita troppo spesso di perdere dei game di servizio in un baleno, commettendo un errore dopo l’altro, come se si spegnesse la luce. Poi ha la grande capacità di riaccenderla immediatamente, ma non sempre c’è ancora tempo per rientrare. Discorso identico per il suo gioco: la tattica di tirare sempre fortissimo vicino alle righe è la sua fortuna, ma talvolta, specialmente nelle situazioni delicate, un po’ di calma in più non guasterebbe. Detto questo, nei top-10 ci arriverà comunque a breve, e forse anche più su. Ma se vorrà inserirsi realmente fra i primissimi certi passaggi a vuoto non sono ammessi. Next stop: Roland Garros, con un possibile (probabile?) Nadal agli ottavi di finale. Il primo quarto Slam, probabilmente, non è arriverà nemmeno stavolta. Ma ormai è chiaro a tutti che è solamente questione di tempo.

ATP 250 NIZZA – Finale
Dominic Thiem (AUT) b. Alexander Zverev (GER) 6-4 3-6 6-0