L’analisi di TennisViz sulle performance dei top player nella stagione sul rosso pre Roland Garros: Jannik guida il gruppo dei top, che però rispetto al 2023 hanno tutti peggiorato il rendimento. Ecco il perché di certe sconfitte.

Ci siamo, il Roland Garros è cominciato e l’attesa per conoscere lo stato di forma di alcuni dei top player si è finalmente conclusa.

E’ stata una stagione sul rosso anomala, dilaniata da infortuni e forfait, con molti giocatori che dalle retrovie ne hanno approfittato per spingersi fino alle fasi finali (vedi Madrid o Roma).

E’ anche la stagione delle incognite, legate principalmente alle sorti di Rafael Nadal – gioca, non gioca, gioca però… – e di Novak Djokovic, dopo l’inattesa infilata di cattive prestazioni che, solo al ricordo delle ultime Atp Finals, sembrano avere dell’incredibile.

Una stagione che ha fatto emergere giocatori diversi dai soliti noti, come non accadeva da decenni, e che si appresta ad incoronare il suo re. Ma come si presenta la “griglia di partenza”?

TennisViz ha analizzato le prestazioni dei top player nei tornei europei su terra battuta, stilando una speciale classifica che considera unicamente la qualità di gioco espressa nelle partite disputate tra Monte Carlo e Roma.

Jannik Sinner svetta su tutti con un punteggio di 8.54, dominando la classifica e distanziando abbondantemente un Novak Djokovic, come si è detto, ben al di sotto dei suoi livelli ma pur sempre in seconda posizione.

In particolare, nel confronto tra i due, Jannik surclassa Nole nell’esecuzione del diritto (8.7 contro 8.0 del serbo) e in risposta (sì, avete capito bene!).

Seguono Zverev, Ruud e Fritz, in quinta posizione (per un errore, nella tabella in alto non compare la terza posizione, che è invece ricoperta da Zverev).

Interessante addentrarsi nell’analisi e fotografare poi il momento dei singoli rispetto alla media delle ultime 52 settimane.

In generale, però, si nota la tendenza a un peggioramento delle prestazioni rispetto alla media annuale. Bastano pochi numeri delle tabelle sottostanti per inquadrare i motivi di certe sconfitte.

Il Djoker, per esempio, denota un crollo della resa dei colpi di inizio gioco, servizio e risposta, quest’ultima da sempre suo fiore all’occhiello, cui si somma un pessimo giudizio sul diritto, colpo per lui certamente meno naturale del rovescio.

Anche se in tono minore, il “morbo della risposta” pare aver afflitto anche Sinner, con un -0,7 di score nelle prestazioni. Peggiorato anche il servizio dell’altoatesino (-0,3), mentre diritto e rovescio si mostrano sostanzialmente stabili.

Alexander Zverev, fresco vincitore di Roma, accusa un declino nelle performance di rovescio e in risposta, guadagnando invece al servizio.

In uno dei suoi momenti migliori sembra invece presentarsi Ruud, che rispetto alla media dell’ultimo anno fa passi avanti con rovescio, risposta e, in generale, nella sua condizione di forma.

Uno sguardo anche all’ultima stagione sul rosso di Rafael Nadal, caratterizzata da segni negativi nonostante il confronto con un anno già difficile per il maiorchino.

Ulteriore nota positiva per l’Italia arriva da Luciano Darderi. Gli ottimi risultati della campagna sulla terra battuta sono motivati da un ranking che lo vede addirittura in prima posizione nella risposta e in terza nell’esecuzione del diritto. Per lui il semaforo è unicamente verde, ma il balzo in classifica che lo ha portato a ridosso dei primi 40 giocatori al mondo aveva reso questa conclusione piuttosto prevedibile.