WIMBLEDON. Una spettacolare Camila Giorgi spazza via la Tatishvili e va al terzo turno, dove potrebbe trovare la Petrova. Non è che papà Sergio aveva ragione?
Camila Giorgi ha tirato 24 colpi vincenti contro la Tatishvili
 
Di Riccardo Bisti – 28 giugno 2012

 
Il 28 aprile del 2006, la Gazzetta dello Sport pubblicò un’intervista a Sergio Giorgi, papà-coach di una bimba di 14 anni. Disse che la figlia “Entro 2-3 anni potrebbe diventare numero 1 del mondo”. Gli diedero del pazzo visionario, ma forse non era così folle. E' difficile dire se Sergio Giorgi è il nuovo Richard Williams, ma il modo in cui sta guidando la figlia inizia a pagare. Le difficoltà ci sono state, la classifica è ancora a tre cifre, la residenza è stata spostata negli States. Ma intanto è al terzo turno a Wimbledon e qualcuno le ha detto che assomiglia ad Andre Agassi. Lei, con un sorrisino timido ma spavaldo, ha risposto: “Mi fa piacere, ma io vado anche a rete”. Aveva appena battuto 6-3 6-1 la georgiana Anna Tatishvili in 52 minuti. Una sparatoria, più che un match di tennis. La Giorgi è numero 145 WTA ma ha superato la numero 16 (Flavia Pennetta) e una top 100 stabile come la Tatishvili. Tira tutto a occhi chiusi, e sembra che sull’erba abbia trovato il modo per tenere le sue saette entro i 23,77 metri del campo. Contro la Tatishvili ha fatto il bello e il cattivo tempo: 24 colpi vincenti a 1 sono una statistica impressionante, da record. Significa che ha fatto tutto lei, che ha stritolato l’avversaria dalla prima all’ultima palla. Il bello di questa ragazza è che non ha paura. “Oggi ero molto più sciolta rispetto al match contro la Pennetta, mi entrava tutto” ha detto prima di andare a festeggiare il successo in pieno british-style, con un gelato al gusto di fragola e vaniglia. Dopo la vittoria sulla Pennetta le avevano ricordato le vecchie parole del padre e lei ha risposto tranquillamente. “Certo, ce la posso fare”. Dopo essersi allenata a lungo a Parigi, adesso ha trovato la sua dimensione a Miami. Fa base in Florida e gioca soprattutto i tornei americani, dove il cemento esalta il suo tennis-flipper, proprio come quello di Andre Agassi. In Italia non ci viene mai, e le fa bene. Papà Sergio ha rifiutato di firmare un contratto con la FIT “Era a senso unico e l’avrebbe legata per 10 anni. Ma con la federazione non ho nessun problema” disse un mese fa ad Alessandro Nizegorodcew. Neanche dopo Wimbledon farà tappa a Macerata, dove è nata il 31 dicembre del 1991.
 
Ai più attenti non sarà sfuggita la corregionalità con Gianluigi Quinzi, l’altra grande promessa del tennis italiano (a proposito: Gianluigi è stato sconfitto negli ottavi al torneo di Roehampton, ultima tappa prima di Wimbledon Junior). I due condividono una mentalità internazionale, uno spruzzo d’Argentina e poco altro. Tra Camila e la seconda settimana, con ogni probabilità, ci sarà la russa Nadia Petrova. Il suo match contro Timea Babos è stato sospeso sul 6-4 5-5 ed è possibile che ci sia una rivincita di Memphis, quando la Giorgi ha ottenuto la più bella vittoria in carriera. “Ma l’avversaria non ha importanza, io vado avanti partita dopo partita”. Di certo il tennis italiano in rosa aveva bisogno di una ventata d’aria fresca. A prescindere di come andrà a Wimbledon, sarà fondamentale la stagione sul cemento americano. Lì dovrà aggredire le top 100 e abituarsi al clima dei grandi tornei. Allora capiremo se a breve potrà diventare la numero 1 italiana, come pronosticato da Rino Tommasi.
 
Nonostante l’acqua abbia sospeso il programma per tre ore, si sono giocate tante partite. In campo maschile non ci sono state sorprese. In un match giocato interamente sotto il tetto, Novak Djokovic ha fatto il suo compito contro Ryan Harrison, battuto senza patemi con un triplo 6-4. Non fa sensazione la sconfitta di Ernests Gulbis, subito ridimensionato dopo l’exploit contro Berdych. Il lèttone si è arreso 9-7 al quinto contro Jerzy Janowicz, giovane polacco dal servizio-bomba. Per il resto tutto regolare, anche se sorprende il successo di Juan Monaco contro uno specialista come Jeremy Chardy. Segno che il “Pico” è migliorato sul serio, ma anche che l’erba non è più quella di una volta. Più “movimento” nel tabellone femminile. Delle sconfitte di Stosur e Wozniacki abbiamo scritto altrove, ma il torneo ha perso anche Na Li (battuta da Sorana Cirstea) e Dominika Cibulkova (superata da Klara Zakopalova). E’ stato interrotto per oscurità il match tra Maria Sharapova e Tsvetana Pironkova. La russa se l’è vista brutta nel primo set, in cui è stata sotto 5-2 e ha cancellato quattro set point (di cui 3 consecutivi sul 5-6). Semifinalista nel 2010 e quartofinalista 12 mesi fa, la bulgara si adatta alla grande all’erba ma il coraggio della Sharapova è venuto fuori ancora una volta. Emblematico un recupero con la mano sinistra in avvio di tie-break. E’ così che si vincono le partite. E oggi chiuderà la pratica.