Si può discutere sull’efficacia del suo lavoro, ma non si può negare che la Tennis Integrity Unit provi a tenere sotto controllo il fenomeno dei match truccati, a tutti i livelli. In questi giorni ci hanno informato della squalifica al bulgaro Danail Tarpov. La sanzione consiste in tre mesi mesi di sospensione e 5.000 euro di multa per aver violato la sezione D del programma anti-corruzione del tennis. La pena, tuttavia, è stata sospesa a patto che il giocatore non commetta un’altra violazione nei prossimi due anni. Tarpov è il classico giocatore da tornei futures, attualmente numero 1.109 ATP dopo essere stato al massimo 989. Molto curioso il capo d’accusa: nel settembre 2013, Tarpov aveva aperto a suo nome un conto scommesse con Bet365, ma pare che il conto sia stato utilizzato soltanto dal figlio del suo allenatore di allora, Novolai Ivanchev. Tuttavia, ha associato il proprio conto bancario all’account scommesse.
Nel periodo di apertura del conto sono state effettuate 1.221 scommesse su incontri di tennis, nessuno che coinvolgesse direttamente Tarpov. Le indagini devono aver scoperto che Tarpov non ha mai scommesso in prima persona e, soprattutto, non ci sono elementi che farebbero pensare all’aggiustamento di una partita. C’è però stata la violazione del programma nel punto in cui vieta ai giocatori di scommettere, direttamente o indirettamente, né tantomeno facilitare le scommesse altrui. Tarpov ha 27 anni (ne compirà 28 in novembre) ed è un “quadrumane” (gioca sia dritto che rovescio a due mani) e in queste settimane è impegnato nelle qualificazioni di alcuni tornei Futures in Macedonia.
Squalificato, ma non era lui a scommettere: graziato Tarpov
La Tennis Integrity Uniti sospende la squalifica al bulgaro Danail Tarpov (n.1.109 ATP): aveva aperto un conto scommesse a suo nome, ma le indagini hanno evidenziato che era stato utilizzato esclusivamente dal figlio del suo coach. Gli hanno dato 3 mesi e 5.000 dollari, sospesi con la condizionale. In questi giorni è impegnato in Macedonia.