Di Riccardo Bisti – 4 maggio 2014
Quando scende in campo Fabio Fognini può succedere di tutto. E non ci si può stupire. Tuttavia non era mai capitato di assistere a una finale ATP così strana, in cui il giocatore (apparentemente) in buone condizioni crolla alla distanza contro chi mostrava segni di sofferenza dopo ogni punto. In appena un’ora e mezzo di gioco, Martin Klizan si è aggiudicato il secondo titolo in carriera. Il precedente era arrivato a San Pietroburgo nel 2012, quando battè in finale proprio Fognini. Ma erano altri tempi e – soprattutto – altre condizioni. Al BMW Open, Fabio è sceso in campo nettamente favorito in virtù della differenza in classifica (n. 15 contro n. 111) e del suo straordinario record in Germania, dove aveva vinto le ultime 13 partite. In terra tedesca sembrava pressochè imbattibile, ed anche i risultati dei giorni scorsi autorizzavano un certo ottimismo. Invece lo slovacco si è imposto col punteggio di 2-6 6-1 6-2. Non c’è stato nulla di razionale in questa partita. Fognini ha impiegato appena 27 minuti per aggiudicarsi il primo set, facendo pensare a un altro match di routine come quelli contro Thomaz Bellucci e Jan Lennard Struff. A maggior ragione, dopo che Klizan era fuggito dal campo per un toilette-stop. Al rientro, è successo l’inimmaginabile: Klizan era sofferente, dopo ogni punto sembrava in grande difficoltà. Eppure giocava molto bene, picchiando duro con entrambi i colpi da fondocampo, scatenando il nervoso di Fognini. Senza colpo ferire, Klizan ha infilato un parziale di 10 giochi a 1.
FABIO SENZA CONTROMISURE
Sotto 4-0 nel secondo, Fognini ha provato a restare nel match. Sul 4-1 ha avuto un paio di palle break per riavvicinarsi, ma lo slovacco le ha cancellate con un paio di servizi mancini. Qualche minuto dopo, un rovescio vincente sulla riga gli regalava il trofeo e gli oltre 77.000 euro destinati al vincitore. Durante la premiazione, Fognini è stato un po’ polemico. Quando lo speaker gli ha messo il microfono sotto il naso, Fabio ha espresso un paio di concetti: “E’ stata una bella settimana, per me era la prima volta a Monaco di Baviera e mi sono sentito come a casa. In settimana sono andato a vedere Bayern-Real Madrid, mi dispiace per voi….ma soprattutto spero che Martin stia un po’ meglio”. Chiara frecciata a un tennista accusato di “chiagnefottismo”, scatenando una risata ironica in Klizan, che prima di scorrazzare per il campo a bordo di una fiammante BMW non ha replicato a Fabio, dicendo che non è stato un grande match e ammettendo di non essere al 100% fisicamente. A parte l’atteggiamento di Klizan, Fognini ha la colpa di non aver trovato le giuste contromisure contro un avversario che giocava bene, certo, ma non era irresistibile. Si è fatto scivolare via la partita senza cambiare tattica, mostrando un linguaggio del corpo non sempre positivo. Sul 3-0 nel terzo set si è fatto massaggiare il polpaccio destro dal fisioterapista, ma l’impressione è che il problema sia stato di ordine mentale. Fognini lascia la Germania con un pizzico di amaro in bocca, ma i 150 punti conquistati gli torneranno utili nel corso della stagione. E adesso c’è da pensare a Madrid, a un primo turno decisamente ostico contro Alexandr Dolgopolov. 48 ore e un volo aereo dovrebbero essere sufficienti per smaltire il nervoso. Devono esserlo, a maggior ragione dopo il forfait di Djokovic che potrebbe spalancargli il tabellone.
ATP MONACO DI BAVIERA – FINALE
Martin Klizan (SVK) b. Fabio Fognini (ITA) 2-6 6-1 6-2
FABIO SENZA CONTROMISURE
Sotto 4-0 nel secondo, Fognini ha provato a restare nel match. Sul 4-1 ha avuto un paio di palle break per riavvicinarsi, ma lo slovacco le ha cancellate con un paio di servizi mancini. Qualche minuto dopo, un rovescio vincente sulla riga gli regalava il trofeo e gli oltre 77.000 euro destinati al vincitore. Durante la premiazione, Fognini è stato un po’ polemico. Quando lo speaker gli ha messo il microfono sotto il naso, Fabio ha espresso un paio di concetti: “E’ stata una bella settimana, per me era la prima volta a Monaco di Baviera e mi sono sentito come a casa. In settimana sono andato a vedere Bayern-Real Madrid, mi dispiace per voi….ma soprattutto spero che Martin stia un po’ meglio”. Chiara frecciata a un tennista accusato di “chiagnefottismo”, scatenando una risata ironica in Klizan, che prima di scorrazzare per il campo a bordo di una fiammante BMW non ha replicato a Fabio, dicendo che non è stato un grande match e ammettendo di non essere al 100% fisicamente. A parte l’atteggiamento di Klizan, Fognini ha la colpa di non aver trovato le giuste contromisure contro un avversario che giocava bene, certo, ma non era irresistibile. Si è fatto scivolare via la partita senza cambiare tattica, mostrando un linguaggio del corpo non sempre positivo. Sul 3-0 nel terzo set si è fatto massaggiare il polpaccio destro dal fisioterapista, ma l’impressione è che il problema sia stato di ordine mentale. Fognini lascia la Germania con un pizzico di amaro in bocca, ma i 150 punti conquistati gli torneranno utili nel corso della stagione. E adesso c’è da pensare a Madrid, a un primo turno decisamente ostico contro Alexandr Dolgopolov. 48 ore e un volo aereo dovrebbero essere sufficienti per smaltire il nervoso. Devono esserlo, a maggior ragione dopo il forfait di Djokovic che potrebbe spalancargli il tabellone.
ATP MONACO DI BAVIERA – FINALE
Martin Klizan (SVK) b. Fabio Fognini (ITA) 2-6 6-1 6-2