di Giorgio Valleris – foto Getty Images
“Dopo tre anni alla guida della nazionale, sono stanco”, con queste parole Albert Costa si è congedato dall’incarico di capitano della Spagna. Per lui sarebbe già pronto un nuovo compito, quello di coordinatore delle nazionali iberiche di tennis (la squadra maschile, quella femminile di Fed Cup e le compagini che parteciperanno alle Olimpiadi di Londra 2012).
Costa, in tre anni da capitano, ha firmato due successi con la sua Spagna in Davis, quello del 2009 e quello conquistato pochi giorni fa nella finale di Siviglia contro l’Argentina.
Nella sua carriera da giocatore, invece, ha conquistato 12 trofei, il più importante dei quali è senza dubbio il Roland Garros del 2002. Il successo sulla terra francese gli valse il best ranking, portandolo al sesto posto della classifica mondiale.
Il tredicesimo sigillo è arrivato invece nel 2005 in uno dei suoi ultimi match, quando vinse a Doha in coppia con quello che sarebbe poi divenuto il grande trascinatore della Spagna targata Costa: Rafael Nadal.
Secondo i media spagnoli il successore di Costa sarà Carlos Moya, ex numero uno del mondo e indimenticato talento del tennis iberico degli ultimi anni. Anche se, per il momento, il diretto interessato ha smentito queste voci.
Insomma, la finale di Davis di quest’anno ha rappresentato un crocevia importante per molti dei suoi protagonisti. Costa ha lasciato da vincitore mentre al collega argentino Vazquez è stato dato il benservito. Con tutta probabilità anche il team di doppio Lopez Verdasco è arrivato alla fine di un ciclo. La nuova era del tennis spagnolo è appena cominciata.
© 2011 Il Tennis Italiano