La nuova classifica ATP è la più splendente degli ultimi 34 anni: Fabio Fognini è n. 16 ATP. Superata la 18esima posizione colta da Camporese, Seppi e (soprattutto) Gaudenzi.
Arma di Taggia è stata tappezzata di cartelli celebrativi per festeggiare le imprese di Fabio Fognini
TennisBest – 29 luglio 2013
Andrea Gaudenzi è sempre stato vicino a Fabio Fognini, fin da quando era una giovane promessa. "Vedrai che un giorno supererai il mio best ranking" gli ripeteva Andrea. Per questo ieri sera, appena arrivato in un bel ristorante di Umago, la prima telefonata è stata diretta proprio all'ex numero 18 del mondo. Non è una “liberazione” tennistica, ma poco ci manca. Il 29 luglio 2013 è una data storica per il tennis italiano, ma non ci sarà nessuna Piazzale Loreto, nessuna vittima e nessun oltraggio. In realtà, tre vittime (metaforiche) ci sono. Si tratta di Omar Camporese, Andrea Gaudenzi e Andreas Seppi, i tre tennisti che avevano raggiunto i picchi più alti nella storia recente del tennis italiano. Avevano colto il numero 18 ATP, una sorta di maledizione. Erano 34 anni (9 aprile 1979, Corrado Barazzutti) che l’Italia non andava così in alto. Ci riesce oggi grazie allo strepitoso luglio di Fabio Fognini, vincitore di due tornei (Stoccarda e Amburgo) e finalista a Umago: 900 punti che lo hanno fatto piombare dal numero 31 al numero 16. In realtà sarebbe numero 15, ma i regolamenti ATP (che danno la priorità ad alcuni tornei in caso di parità di punti) privilegiano Marin Cilic, che però in questo momento ha altri pensieri per la testa. Fognini ha vinto 13 partite di fila, ottenendo un record assoluto nell’Era Open: raggiungere tre finali consecutive nel circuito ATP. Nessun italiano c’era riuscito prima di lui. Per un pelo, ha fallito l’aggancio alle 14 vittorie consecutive di Adriano Panatta nel 1976 tra Roma, Parigi e Nottingham. Ma Fabio ha appena 26 anni, un mucchio di energia in corpo e tanti margini di miglioramento.
In attesa di vederlo all’opera sul cemento americano, resta la portata storica di un’impresa che offre gloria e ossigeno al tennis italiano. Omar Camporese ottenne il best ranking a 24 anni ancora da compiere, ma un grave infortunio al gomito ne ha bloccato la crescita. Andreas Seppi è arrivato al primato a quasi 29 anni, quasi come premio alla carriera (ma non è detto che non lo possa ancora ritoccare). Tra i predecessori di Fognini, il più assimilabile al ligure è proprio Andrea Gaudenzi, forse il più continuo ad alti livelli, pure lui sfortunato a causa di un gravissimo infortunio alla spalla patito nella finale di Davis 1998. Gaudenzi ha ottenuto la sua miglior classifica il 27 febbraio 1995, quando aveva 21 anni e mezzo. Pochi mesi dopo avrebbe raggiunto la semifinale a Monte Carlo, proprio come Fognini 18 anni dopo. All’epoca, tutti gli auspicavano un ingresso tra i primi 10, sull’onda dell’amico e compagno di allenamenti Thomas Muster. Qualcosa è andato storto, fino a quando i problemi fisici hanno avuto la meglio. Andrea ha anche rischiato di restare senza titoli ATP (ha perso cinque finali prima di vincerne una), poi si è rifatto vincendo Casablanca nel 1998 e l’accoppiata St. Poelten-Bastad nel 2001. I limiti di Fognini sono ancora da esplorare. E tutti sono curiosi di scoprirli. Intanto, il primo sorpasso è stato effettuato. Ma il primo a spingerlo verso nuovi traguardi è stato proprio Gaudenzi: "Ha tutte le qualità per arrivare tra i top 10". Speriamo che azzecchi anche questo pronostico.
Sorpasso!
di | 29-Lug-13 | Archivio, Tutti gli articoli