Inizia bene la stagione di Lorenzo Sonego, 20enne torinese di cui non si parla granché. E' un ragazzo di poche parole, ma la racchetta parla per lui. Molto talentuoso, nel 2016 vivrà un anno importante: batte di tigna il turco Ilkel e ora sfida Satral. (Foto Antonio Milesi) 

ALZANO LOMBARDO – Ha iniziato a giocare a 11 anni. Continua ad allenarsi con lo stesso maestro. Ha cambiato circolo, ma non ha lasciato la sua Torino. Non esattamente il profilo del tennista ambizioso. Eppure, tra i nostri giovani, Lorenzo Sonego è un nome da tenere d'occhio. E magari, tra un annetto, potremmo definirlo uno “su cui puntare”. Dopo un 2015 importante, in cui ha scavallato l'ostico mondo dei tornei futures per addentrarsi nel mondo challenger, inizia la sua stagione al Trofeo Perrel-FAIP di Bergamo (42.500€, Play-It) e ha colto una bella vittoria, di carattere, con il giovane turco Cem Ilkel (n.448 ATP e suo coetaneo). Il torinese, grande tifoso granata, è entrato in “modalità lotta” sin dal primo punto e c'è rimasto per oltre due ore, senza cali nonostante un impacco di ghiaccio al ginocchio sinistro. Sonego si è imposto col punteggio di 6-7 7-6 6-4, di carattere, di “tigna”. In una partita dominata dai servizi, Sonego ha mostrato buone capacità nella gestione dei punti importanti. Sull'1-1 nel terzo set, sotto 15-30 sul proprio servizio, ha giocato una splendida volèe di contenimento su un passante a botta sicura. E ha rimesso in piedi il game. Sul 2-2 ha perso un punto dopo che un pallonetto di Ilkel era miracolosamente passato in mezzo alle travi del palazzetto di Alzano Lombardo. Avrebbe potuto disunirsi, invece ha continuato ad incitarsi e a lottare duro fino a trovare il break decisivo, accompagnato da un urlo liberatorio. “Era la prima partita stagionale, volevo iniziare l'anno con una bella vittoria – dice Sonego – però non ho ancora fatto niente, adesso devo fare bene tutto il torneo. Non conoscevo il mio avversario: siamo coetanei, ma io da junior non ho giocato molto…”. Lorenzo è un ragazzo di poche parole, chi lo conosce dice che ama riflettere prima di parlare. E' certo che nel periodo di offseason ha lavorato duro sulla parte fisica: “Devo costruirmi tanta forza atletica, dunque ho lavorato tanto in palestra. Sul piano tecnico, soprattutto rovescio e risposta”.

 

NIENTE PENSIERI NEGATIVI

La base è sempre a Rivoli, presso il Green Park, club dove si è trasferito qualche tempo fa dopo essere cresciuto presso lo Sporting Stampa di Torino, ma ogni tanto si reca presso il Centro FIT di Tirrenia. Sonego è alto più di 1.90 e non gli manca niente: servizio, dritto…però a volte sembra ancora immaturo, magari spende qualche energia nervosa di troppo nel lamentarsi dopo un punto perso. “Ma sono molto migliorato rispetto al passato. E comunque certi atteggiamenti non condizionano il mio rendimento. Magari mi lamento subito dopo il punto, ma quando la palla torna in gioco sono super-positivo. Riesco a cancellare i pensieri negativi e gioco tranquillo. Da parte mia non c'è assolutamente il rischio di mollare una partita”. Un anno fa era numero 810 ATP, oggi è 373. “Non mi piace pormi obiettivi, voglio solo dare il massimo in ogni partita. E non avverto particolare pressione, certe cose non fanno parte del mio carattere. Per me è sempre tutto uguale, devo fare il massimo solo per me. Il resto non mi interessa”. Accanto a lui, sia pure con la supervisione di Umberto Rianna, c'è il coach di sempre Giampiero Arbino. Quando Lorenzo è in risposta, gli dice sempre: “due mani! Due mani!”. “E' il suo modo di dirmi che devo rispondere deciso, senza paura. Mi capita di essere un po' timido in risposta, lui vuole che io abbia coraggio ed eviti di giocare il back, che difficilmente porta buoni risultati”. Lo scorso anno, “Lori” ha vinto i primi due titoli futures ed è atteso da un 2016 importante. In fondo ha la stessa età di Matteo Donati ed è “giovanissimo” dal punto di vista agonistico. Al secondo turno se la vedrà con il ceco Jan Satral, numero 212 ATP, avversario forte ed esperto.