Robin Soderling avrebbe nuovamente parlato di un possibile rientro agonistico. In realtà si riferiva alle novità organizzative per il torneo ATP di Stoccolma. La sua azienda di corde e palline sembra la sua unica priorità attuale. 

Nel periodo di offseason c'è bisogno di notizie. Ed è ancora più facile cadere in quelle sbagliate e/o fasulle. E' di poche ore fa l'ennesimo aggiornamento riguardante Robin Soderling. La sua storia è nota: numero 4 ATP e due volte finalista al Roland Garros, per anni è stato l'unico ad aver battuto Rafa Nadal a Parigi. Ma la sua carriera si è bruscamente interrotta nel luglio 2011, dopo il successo a Bastad in finale su David Ferrer. Vittima di una violenta forma di mononucleosi, ha smesso di giocare da un giorno all'altro. Non ha mai annunciato il ritiro, di tanto in tanto ha rinnovato l'ambizione di tornare che però non si è mai tramutata in niente di concreto. Come detto, diversi organi di informazione hanno scritto che lo svedese starebbe pianificando un rientro per il 2016. La fonte è un'intervista realizzata dal sito francese Smash Marketing. Ma c'è un dettaglio: nell'intervista Soderling non parla in nessun modo di un possibile rientro! L'errore nasce da un paio di domande sul suo ruolo di direttore del torneo ATP di Stoccolma. Dopo aver tracciato un bilancio dell'edizione 2015, l'intervistatore gli ha chiesto se ci saranno novità per il 2016, ma solo relativamente al torneo. “Voglio essere sempre sicuro di quello che è stato fatto e dei miglioramenti che possono esserci – ha detto Soderling – questo è il mio modo di essere. Io e il mio team abbiamo già iniziato a lavorare per il 2016. Abbiamo tanti progetti di cui non posso ancora parlare. Ma sono in arrivo buone cose!”. Tenendo conto che l'intervista è andata avanti parlando di tutt'altro, pare chiaro che Soderling alludesse solo al torneo e non a un ritorno agonistico. Però la notizia (falsa, o quantomeno sbagliata) si è diffusa a macchia d'olio per il web. Non è la prima volta che accade: è ancora recente il caso del fantomatico Jesus Aparicio, il tifoso di Roger Federer che si sarebbe risvegliato dopo 11 anni di coma e poi avrebbe visto la finale dello Us Open. La notizia divenne virale ma ci sono grandi possibilità che si tratti di una bufala. Tra l'altro, noi abbiamo contattato l'autore dell'articolo originale, ponendogli domande ben precise. Non abbiamo ottenuto risposta.


SULLE ORME DI LACOSTE, PERRY E TACCHINI?

Tornando a Soderling, sembra che abbia fatto un passo indietro rispetto a cinque mesi fa quando (allora sì, per davvero) aveva detto di essere tornato quasi al 100%, e che in un periodo compreso “tra i 6 mesi e un anno” avrebbe ripreso a giocare se le cose fossero andate per il verso giusto. Leggendo con cognizione di causa l'intervista di qualche giorno fa, si evince un Soderling sempre più preso dalla sua attività imprenditoriale. Per intenderci, ha persino fatto pubblicità al sito della sua azienda! Non è la prima volta che un tennista crea un brand. Le vicende di Renè Lacoste, Fred Perry e Sergio Tacchini hanno fatto la storia del binomio sport-moda, ma ci sono stati anche i casi meno fortunati di Bjorn Borg (ricordate la sua linea di intimo?) e Boris Becker. Soderling ha iniziato con le palline e il progetto è sempre più acceso. Talmente vivo che le palline “RS Tennis” sono state utilizzate al torneo di Stoccolma. “All'inizio era un divertimento. Ho provato a realizzare la palla perfetta per me, poi il divertimento è diventato un'impresa. In effetti credo che sia la palla migliore possibile: lo dicono anche i giocatori. Sapevo che fosse un buon prodotto, ma i tennisti non amano cambiare tipo di palla e spesso si lamentano. Invece abbiamo ottenuto soltanto complimenti. Alexander Zverev ha detto che è una delle migliori palline mai prodotte”. Lo svedese ha spiegato che le sue palline mixano una buona parte delle migliori caratteristiche dei marchi più noti. In particolare, si distinguono per l'ottima durata. E di recente è nato un nuovo modello, denominato “RS Black Edition”, adatto a tutte le superfici di gioco.


IL FOCUS DI ROBIN

Ma Soderling non si accontenta. Oltre alle palline, ha lanciato due modelli di grip (uno per gli uomini e uno per le donne), nonché un progetto ancora più ambizioso: una corda. Si tratta della RS Lyon, in onore della città dove ha vinto il suo primo titolo ATP. Una scelta coraggiosa perché Lione è anche il quartier generale di Babolat. Le RS Lyon sono in vendita sia singolarmente che come matassa di 12 metri. “Si tratta di una corda di alto livello, molto buona sul piano del controllo. Mi sorprenderei se non avesse pareri positivi – dice Soderling – la si può già ordinare su Tennis Warehouse e hanno già effettuato i test sul loro canale Youtube. In questo momento, il marchio RS è venduto in una quarantina di paesi (così dice Soderling, anche se osservando la cartina sul sito sembrano di meno), quasi tutti europei tranne il Kazakhstan e l'India. Per ora mancano gli Stati Uniti. “Che però sono un mercato molto difficile perché non c'è un grosso interesse per la qualità della palla. Noi siamo un marchio premium ma stiamo lavorando con un possibile partner e ci saranno novità”. Per adesso Soderling sponsorizza alcuni junior e proverà ad aumentare il parco dei testimonial, professionisti compresi. “Anche se i più forti sono molto costosi: diciamo che siamo aperti a tutto, ma non è la nostra priorità”. Soderling non ha speso neanche una parola sul suo possibile rientro. Ok, non gli è stato chiesto, ma se il progetto fosse concreto l'argomento sarebbe certamente venuto fuori. “Voglio esportare un prodotto di cui sono orgoglioso – ha concluso lo svedese – non assocerei mai il mio nome a qualcosa che non funziona. Stiamo pensando a nuovi tipi di palle e corde…insomma, lavoriamo sodo”. Insomma, il focus sembra questo. E soltanto questo.