Robin piega in 5 set Berdych ed eguaglia il traguardo del 2009: tanti errori per lo svedese ma il ceco cala alla distanza…

di Fabio Bagatella – foto Getty Images

 

Mancano ancora due settimane all’inizio ufficiale dell’estate ma al Roland Garros il caldo torrido sembra già arrivato. Sotto il sole di mezzodì è lo svedese Soderling ad uscire vittorioso dalla lunga ed estenuante battaglia contro il ceco Berdych per un posto nella finalissima di domenica. Dopo tre ore e mezza in cui i due se le sono date di santa ragione ha prevalso la maggior freschezza dello scandinavo che comunque non ha saputo ripetere il tennis “galattico” mostrato nei “quarti” contro Federer.

 

La prima semifinale del Roland Garros vede di fronte Robin Soderling, quinta testa di serie e fresco giustiziere del campione uscente Roger Federer, ed il ceco Thomas Berdych, quindicesima testa di serie e vincitore negli ottavi del quarto favorito del seeding Amdy Murray.

La spunta lo svedese al quinto che ha rischiato grosso contro un avversario che ha saputo mettergli “paura” con le sue stesse armi.

 

Il 25enne di Tibro e il 24enne di Valasske Mezirici, ma residente a Monte Carlo, sono due giocatori speculari: 190 centimetri abbondanti di potenza pura ed una ricerca esasperata del “winner” (col servizio, col dritto o col rovescio bimane).

Ne risulta un match ad alta tensione ricco di colpi spettacolari, scambi a mille all’ora ma anche di moltissimi errori e consistenti passaggi a vuoto da ambo le parti.

 

E’ Soderling a partire col piede giusto: il primo set è deciso da un break nel sesto gioco che Berdych sostanzialmente “regala” al suo avversario con tre errori gratuiti tra cui un doppio fallo.

6-3 per lo svedese in 33 primi. Lo scandinavo non pare comunque esprimere il tennis fantasmagorico a cui si è dovuto arrendere l’altro ieri Federer ed il secondo set lo conferma.

 

Il ceco alza il livello del suo gioco, delle sue prime di servizio e soprattutto limita al minimo gli errori gratuiti che invece Soderling inizia a commettere sempre maggiormente.

Il quarto gioco del secondo parziale costituisce per Berdych la svolta: strappa la battuta al suo avversario e incamera con relativa facilità il set (6-3 in 39 minuti), nonostante lo scandinavo gli annulli due break-points per il 5-1.

 

La terza partita è molto più “tirata”: il ceco sale 3-1 ma viene prontamente riagganciato.

Questa volta è lui a calare mentre Soderling sembra ritornato quello del primo set.

Lo scandinavo si procura due palle break per il 5-3, ma non le converte (per merito dell’avversario), cedendo a sua volta il turno di battuta per il 7-5 finale con cui Berdych chiude il set in 54 primi.

Da segnalare i quattro aces con cui il ceco chiude i conti nel dodicesimo gioco.

 

Il vantaggio di due set a uno è una grande iniezione di fiducia per Berdych: Soderling fatica sui propri turni di battuta (salva anche un pericolosissimo break-point nel gioco d’apertura), nel quinto gioco è anche sfortunato quando sul 30-30 servizio per il ceco, un nastro gli impedisce di guadagnarsi l’opportunità di allungare.

Il break dello svedese arriva però nel sesto game con la complicità dell’avversario (doppio fallo e rovescio in rete).

6-3 Soderling in 40 minuti ma solo dopo aver cancellato, ancora con un ace, il secondo break-ball del parziale.

 

Giusto epilogo di una sfida “titanica” il quinto set.

In apertura di parziale break e contro-break con lo scandinavo che strappa magistralmente (a zero) il servizio all’avversario per poi servirgli su di un piatto d’argento il rientro in partita.

Si giunge così sino al 3-3 pari quando Soderling piazza il break decisivo. Berdych non tiene in campo neppure una “prima” e lo svedese ne approfitta imponendo la sua maggior freschezza atletica nel forcing da fondo.

Il match finisce qui con il ceco che non ne ha proprio più: un suo rovescio in corridoio sancisce il 6-3 3-6 5-7 6-3 6-3 per Soderling, dopo poco meno di tre ore e mezzo.

 

Non è stato un incontro per palati raffinati (104 errori gratuiti in totali di cui 63 solo del vincitore) ma di rara intensità.

Soderling è stato bravo soprattutto all’inizio del quarto set quando il match poteva irrimediabilmente scappargli di mano. Alla fine lo svedese ha portato a casa una partita contro un avversario tornato sui grandi livelli che gli competono e che ha ceduto solo nel finale anche in considerazione di un calo fisico nel quinto set. Soderling si ha invece fatto valere una condizione fisica eccellente.

 

Lo svedese agguanta dunque la sua seconda finale consecutiva ai French Open. Per Berdych un Roland Garros estremamente positivo e la concreta possibilità, continuando su questa strada, di occupare stabilmente un posto nei top ten.

 


 

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