Nonostante la partita fosse finita da mezz'ora, Sara Errani era ancora abbastanza trafelata nella conferenza stampa dopo il successo su Caroline Garcia, che aveva dato all'Italia il punto dell'1-0. "C'è sempre un po' di tensione quando giochi in Fed Cup. E' più facile giocare quando sei più rilassata, tuttavia queste partite mi regalano anche tanta adrenalina". Nonostante la vittoria, non sempre l'azzurra ha dato l'impressione di essere al 100%. Forse è stata una questione di fiducia? "Ma no, non è così. Non mi sento in carenza di fiducia, anche perchè non è una cosa che puoi controllare. Non è che dici 'Ho fiducia' e questa arriva automaticamente. Io penso a lottare, la fiducia viene solo giocando tante partite e vincendole". Inevitabile il paragone con il suo magico 2012, quando raggiunse la finale al Roland Garros. "Eh, ma allora era più facile, non avevo niente da perdere ed ero sempre sfavorita". La Garcia è stata pericolosa grazie ad alcune fiammate. "In effetti, quando era in svantaggio, giocava molto bene. Forse nel secondo avrei potuto chiudere con un punteggio più netto, ho avuto la palla del 4-0, ma lei in quel momento ha giocato un punto eccezionale. Anche sul 4-5 non ha tremato, bene o male non ha tremato neanche nell'ultimo game. Le occasioni ci sono state, ma non penso di averle perse per colpa mia". Di certo lei e la francese hanno uno stile di gioco diverso. A volte si è avuta la sensazione che l'esito del match dipendesse dalla Garcia. "Ma io non penso a queste cose. Quando sono in campo penso a giocare bene tatticamente. Cercavo la situazione favorevole per me, la chiave per metterla in difficoltà, e sapevo che su questo campo sarebbe stato possibile trovarla. Di sicuro meglio sulla terra che, per esempio, sul duro". I due precedenti negativi non hanno influito. "In Fed Cup è diverso, c'è una tensione particolare, di certo sapevo che sarebbe stata dura". (Ri. Bi.)Nonostante la partita fosse finita da mezz'ora, Sara Errani era ancora abbastanza trafelata nella conferenza stampa dopo il successo su Caroline Garcia, che aveva dato all'Italia il punto dell'1-0. "C'è sempre un po' di tensione quando giochi in Fed Cup. E' più facile giocare quando sei più rilassata, tuttavia queste partite mi regalano anche tanta adrenalina". Nonostante la vittoria, non sempre l'azzurra ha dato l'impressione di essere al 100%. Forse è stata una questione di fiducia? "Ma no, non è così. Non mi sento in carenza di fiducia, anche perchè non è una cosa che puoi controllare. Non è che dici 'Ho fiducia' e questa arriva automaticamente. Io penso a lottare, la fiducia viene solo giocando tante partite e vincendole". Inevitabile il paragone con il suo magico 2012, quando raggiunse la finale al Roland Garros. "Eh, ma allora era più facile, non avevo niente da perdere ed ero sempre sfavorita". La Garcia è stata pericolosa grazie ad alcune fiammate. "In effetti, quando era in svantaggio, giocava molto bene. Forse nel secondo avrei potuto chiudere con un punteggio più netto, ho avuto la palla del 4-0, ma lei in quel momento ha giocato un punto eccezionale. Anche sul 4-5 non ha tremato, bene o male non ha tremato neanche nell'ultimo game. Le occasioni ci sono state, ma non penso di averle perse per colpa mia". Di certo lei e la francese hanno uno stile di gioco diverso. A volte si è avuta la sensazione che l'esito del match dipendesse dalla Garcia. "Ma io non penso a queste cose. Quando sono in campo penso a giocare bene tatticamente. Cercavo la situazione favorevole per me, la chiave per metterla in difficoltà, e sapevo che su questo campo sarebbe stato possibile trovarla. Di sicuro meglio sulla terra che, per esempio, sul duro". I due precedenti negativi non hanno influito. "In Fed Cup è diverso, c'è una tensione particolare, di certo sapevo che sarebbe stata dura". (Ri. Bi.)