Con due set combattuti ma molto ben giocati, Jannik Sinner si impone su Andrei Rublev e conquista la finale del torneo Atp 500 di Vienna
E sono sei. Sei finali in stagione per Jannik Sinner, che con l’ennesima grande partita, impressionante per solidità mentale e qualità tecnica – 71 per cento di punti vinti al servizio fra prima e seconda, 38 in risposta, 10 ace, 26 vincenti e 10 gratuiti, 83 di punti vinti a rete – nell’Atp 500 di Vienna batte in due set (7-5 6-4) anche il numero 5 del mondo Andrey Rublev.
In finale, la 13esima della carriera, la quarta in un ‘500 lo aspetta la testa di serie n.1 del torneo, l’altro russo Daniil Medvedev, numero 3 Atp, che nell’altra semifinale ha superato Stefanos Tsitsipas per 6-4 7-6. Sinner ha avuto l’unico vero momento di difficoltà nel sesto game del primo set, quando ha ceduto il sevizio. Rublev si è portato sul 5-2, ed è andato poi a servire per il set sul 5-3, ma Jannik ha recuperato con un bellissimo game. Il russo invece a quel punto è andato via di testa, prendendosela anche con il suo box. Risultato: altri tre game infilati dall’azzurro e primo set messo in cassaforte.
Nel secondo set l’equilibrio dei servizi si è rotto al nono game a favore dell’italiano, che però ha sbagliato qualcosa nel game in cui si è trovato a servire per il match, finendo per restituire il break ad un Rublev tornato lucido. Anche nel tiebreak Jannik è andato sotto (4-2) ma ha rimontato mettendo i nervi in ghiacciaia e sfoderando accelerazioni imprendibili. Rublev, schiantato mentalmente, gli ha consegnato il match esalando un doppio fallo sul matchpoint.
Jannik ha così superato il record di partite vinte in una stagione da un italiano nell’era Open (55, contro le 54 di Barazzutti nel 1978), e ha la possibilità di raggiungere a 10 tornei vinti da pro Adriano Panatta. Nel 2023 si è imposto a Montpellier, Toronto e Pechino, mentre ha perso il big match a Rotterdam e Miami, in entrambi i casi proprio contro Medvedev. Daniil è in netto vantaggio nei precedenti: 6-1, ma Sinner ha vinto l’ultima sfida a Pechino.