Come da tradizione, il doppio a Indian Wells sembra avere uno status più nobile. Sinner e Sonego tornano a fare coppia dopo il trionfo in Davis. Esordio tutt’altro che facile nella notte

C’è un po’ di Sinner anche nella notte tra sabato e domenica. Insieme con Lorenzo Sonego, che ritrova dopo la trionfale trasferta di Davis a Malaga, Jannik allenerà i sogni di Coppa e soprattutto quelli Olimpici, visto che una delle coppie azzurre in gara a Parigi sarà con tutta probabilità quella composta dal torinese e dal fenomeno di Sesto Pusteria.

Sonego a inizio stagione ha fatto coppia con l’altro Lorenzo, Musetti, raggiungendo anche la finale a Doha, dove sono sono stati fermati da Jamie Murray e Michael Venus, due ottimi specialisti.

A Indian Wells però il doppio lo giocano un po’ tutti, non solo gli appartenenti alla ‘casta’ dei doppisti. Gli avversari di Jan e Sonny al debutto (giocheranno in nottata, dopo l’impegnativo debutto in singolare di Sonego contro Cameron Norrie, diretta tv su Sky alle 20) ad esempio sono i russi Khachanov, numero 15 Atp, e Andrey Rublev, numero 6 e appena reduce dalla squalifica, poi mitigata negli effetti, di Dubai. Ma in tabellone ci sono anche Eubanks e Shelton, Lehecka e Fritz, Auger-Aliassime e Korda, Dimitrov ed Evans, tutti singolaristi di ottima o buona qualità, oltre naturalmente a Bolelli e Vavassori (il Bole è stato n.36 in singolo, Vava è n.133) a cui sono toccati il monegasco Hugo Nys e il polacco Jan Zielinski, loro sì appartenenti alla ‘casta’.

Bolelli e Vavassori sono in piena corsa per le Finals, al secondo posto della ‘Double Race’ dietro Bopanna-Ebden e davanti proprio a Nys-Zielinski, e offrono al ct azzurro Volandri una alternativa convincente al duo Sinner-Sonego (Sinnego? Sonner? SinSon? Sbizzariamoci con i soprannomi). Un tabellone di doppio rafforzato da tanti singolaristi è dovuto anche alla vicinanza, temporale e geografica, dell’altro ‘1000’ americano, che si gioca a Miami, quindi molti sono certi di restare negli Usa e in caso di sconfitta precoce in singolare, usano il doppio per allenarsi e rifinire risposta e gioco al volo.

Jannik e Lorenzo si completano e si sentono simili, anima guerriera e sorriso sempre sul volto. A Malaga poi Jannik ha dimostrato di aver fatto notevoli progressi anche in doppio, non solo tira passanti e risposte che tolgono la racchetta di mano all’avversario, ma sa trovare la giusta posizione a rete dove si diverte a ‘entrare’ con tempismo come deve fare il vero doppista. «Siamo due ragazzi semplici, che si divertono a giocare», la chiude con una stop volley Sonny. L’obiettivo a Indian Wells è fare bene, ma anche rispolverare l’intesa vincente di Malaga che a Parigi, ai primi di agosto, può valere una medaglia.