Le parole del numero uno del mondo dopo il successo ottenuto all’esordio su Yannick Hanfmann

Foto Ray Giubilo

«Contro Matteo sarà un match tosto. Lui sa benissimo come giocare sull’erba, qui è stato finalista, e appena rientrato dall’infortunio ha ricominciato a vincere partite su questa che credo sia la sua superficie preferita. Per me sarà un test molto importante per capire a che punto sono».

Sinner ‘lancia’ il derby azzurro con un omaggio a Berrettini, l’avversario di secondo turno a cui non riesce a trovare una alternativa peggiore. «Chi avrei evitato più volentieri di Matteo? Onestamente non lo so. E poi il tabellone è già fatto, inutile anche porsi la questione».
Si sono incontrati solo una volta, a Toronto l’anno scorso, dove Jannik ha vinto in due set. «Io e Matteo ci conosciamo e non ci conosciamo, abbiamo giocato solo una volta. Lui serve molto bene, oggi poi ho visto il suo match e l’ho visto bene».
I due scivoloni sull’erba non lo hanno preoccupato più di tanto. «A inizio torneo l’erba è sempre più scivolosa, poi quando siamo entrati in campo c’era una specie di pioggerellina, era difficile che rimanesse secca, le cose sono migliorate con il tetto coperto».

La prestazione con Hanfmann, è lui stesso ad ammetterlo, non è stata perfetta. «Lui ha servito molto bene, io ho commesso qualche errore di troppo», concede Jan. «Nel prossimo turno dovrò alzare un po’ il livello. Aver finito in crescendo oggi però mi dà una buona sensazione». È il primo Slam che Jan gioca da numero 1 del mondo. «E non poteva esserci posto migliore, per me è un privilegio e un onore. Ma essere numero 1 non cambia molto: ogni match parte da 0-0 e tutti gli avversari vogliono battermi».