Il numero 1 del mondo dopo il suo esordio: “Match positivo, ma dobbiamo ancora alzare l’asticella”
Debutto comodo e vincente per Jannik Sinner alle ATP Finals di Torino: finisce 6-3 6-4 contro Alex de Minaur: un match che ha permesso all’azzurro di ritrovare le sensazioni giuste contro un avversario che non gli ha mai particolarmente dato fastidio, basti pensare che l’ha battuto in otto precedenti su otto.
In conferenza stampa il numero uno del mondo ha analizzato la sua prova, sottolineando come l’inizio non sia stato facile: “Ho commesso qualche errore di troppo. Ma nel complesso è stato un match buono. Da quattro settimane non giocavo una partita ufficiale quindi sono contento del livello che ho espresso oggi anche se fisicamente ero un po’ teso. Ho saltato Bercy. Siamo arrivati una settimana prima a Torino per prepararci, vediamo come andrà il torneo“.
Focus puntato sul rendimento al servizio: “In alcuni momenti del match avrei potuto anche servire meglio. Però sono stato bravo a variare le direzioni e anche le velocità ed è stato un bene perché Alex è un giocatore che risponde molto bene. Ho cercato di spingere da fondo campo e di andare a rete solo quando era il caso di farlo. È stato questo che oggi ha fatto la differenza“.
Sui margini di miglioramento ancora presenti: “Faccio ancora fatica a metabolizzare alcuni schemi, a giocare lo slice o nell’approccio a rete come nel trovare la posizione giusta o quando devo giocare le smorzate. C’è ancora margine di miglioramento ma questa è una cosa positiva. Per quanto riguarda il servizio abbiamo alzato l’asticella. Non è ancora costante come vorrei che fosse. Anche lì c’è ancora lavoro da fare“.
Sul rapporto umano e professionale con Simone Vagnozzi: “All’inizio era una cosa nuova per me ma piano piano abbiamo imparato a conoscerci… Ci vuole tempo. Io ho iniziato a capirlo e lui ha iniziato a capire me. Come giocatore e anche come persona, come reagisco nei momenti positivi e negativi in campo. Naturalmente sono molto, molto contento di come sta andando il nostro rapporto. Sento che abbiamo ancora un margine di miglioramento. Con il coaching non cambierà tanto perché anche prima, anche se non era permesso, attraverso dei segni si riusciva a comunicare. È il giocatore che, alla fine, deve trovare la soluzione ma il fatto di sapere che in tribuna c’è una persona di fiducia che può darti una mano nei momenti di difficoltà è importante“.
Una battuta anche su Taylor Fritz, il suo prossimo avversario domani sera alle 20.30: “Taylor oggi (ieri, ndr) ha giocato davvero bene. È migliorato molto negli ultimi uno o due anni e mezzo. Serve molto meglio. Colpisce la palla molto forte. È un grande agonista e oggi (ieri, ndr) ha giocato un grande match contro Daniil. Dovrò esprimermi al massimo se voglio vincere o comunque andarci vicino. Mi sono allenato con lui all’inizio della settimana ed è stata una sessione di allenamento molto dura. So che devo alzare il mio livello. Spero di riuscirci e poi vedremo come andrà. Ma ci inizierò a pensare da domani (oggi, ndr)”.