La vittoria di una settimana fa di Jannik Sinner agli Australian Open continua a far discutere nel nostro paese, tanto da chiamare anche un’azienda come la Rai a interrogarsi sulla questione dei diritti tv e dell’adeguata copertura dell’evento
Il successo di Jannik Sinner agli Australian Open ha avuto una portata incredibile nel nostro paese, in termini di risonanza mediatica e non solo. Per poter quantificare concretamente gli effetti della sinner-mania ci si può affidare ai dati legati allo share, con 2 milioni di spettatori (18% di share) che hanno seguito sui canali di Eurosport la finale contro Daniil Medvedev, con un picco di oltre 2,6 milioni di spettatori al momento del match point. La trasmissione in diretta dell’ultimo atto degli Australian Open era già diventato un piccolo caso nei giorni precedenti alla finale stessa, soprattutto quando si ha avuto la conferma che nessun emittente avrebbe trasmesso in chiaro l’evento.
I diritti dello Slam australiano sono infatti detenuti da Eurosport – sarà così fino al 2031 – che ha concesso solamente al canale Nove di trasmettere un’ampia sintesi dell’incontro in differita, alle ore 18. Chi ha voluto mettere nero su bianco il proprio malcontento è stata la Rai, attraverso un comunicato emesso dal CdR e la Fiduciaria di Milano di RaiSport. “Jannik Sinner trionfa, dopo 48 anni da Adriano Panatta a Parigi, in un torneo Slam. Scrive una pagina di storia vincendo dove mai un italiano, agli Australian Open, era arrivato in cima e noi non ci siamo. La Rai e RaiSport non hanno ritenuto di inviare un collega per testimoniare un’impresa eccezionale, facendo mancare un contributo atteso dal Servizio Pubblico radiotelevisivo”. Il comunicato racconta anche di un precedente illustre, che avrebbe potuto aiutare l’azienda nell’acquisizione dei diritti. Nel 2010 infatti, quando Francesca Schiavone vinse il Roland Garros, la Rai decise all’ultimo di acquistare i diritti dell’incontro, detenuti anche in quel caso da Eurosport. “Se il costo diritti per la diretta televisiva era esagerato e fuori portata, almeno un collega a Melbourne poteva e doveva essere inviato. Purtroppo, lo diciamo con enorme dispiacere, l’ennesima occasione persa”.
Occorre ricordare che la questione dei diritti TV, in particolare la trasmissione degli eventi in chiaro, è un tema particolarmente delicato. Nel 2012 infatti l’Agcom aveva stilato una lunga serie di eventi di rilevanza nazionale, e che come tali dovevano necessariamente essere liberamente fruibili da tutti quanti. Rispetto al tennis gli eventi che erano stati inseriti sono semifinale e finale di Coppa Davis, Billie Jean King Cup e degli Internazionali d’Italia, questi ultimi solo in caso vi siano tennisti o tenniste italiane coinvolti. Al tempo nessuno si preoccupò di inserire tra gli eventi anche le finali dei tornei del Grande Slam, colpa di un movimento italiano che in quegli anni non fece registrare i migliori risultati, soprattutto in campo maschile. La vittoria di Sinner ha riaperto il dibattito intorno a questo tema, e non è impossibile che ci sia una modifica di questa lista. Tuttavia la decisione non spetta più all’Agcom bensì al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), che secondo quanto prevede il nuovo Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici è l’organo competente in materia.