La finale di Miami ha avuto un solo protagonista. Analizzando meglio i numeri della prestazione di Sinner, c’è però un aspetto che più di altri colpisce, e che con l’inizio della stagione sul rosso è decisamente incoraggiante

In finale a Miami Sinner ha letteralmente surclassato Dimitrov. Poco più di un’ora e 10 minuti per conquistare il suo secondo titolo “1000” e chiudere una prima parte di stagione sul cemento “niente male”.

Tutti i numeri – ad eccezione della prestazione al servizio – sono dalla sua, come ben ci mostrano i grafici di Tennis Viz e Data Innovations. Una straordinaria media di 9.3 per la qualità del gioco da fondo ma, quello che ancora di più impressiona, oltre il 51% di punti rubati, valore che viene calcolato considerando i punti ottenuti quando l’avversario comanda lo scambio.

Questo dato, associato a una percentuale di conversione del 78% – vale a dire i punti conquistati comandando lo scambio – traccia un contorno di Sinner molto simile a quello del giocatore perfetto.

In sintesi: vince più di 3/4 dei punti in cui gestisce il gioco ma ne conquista la metà anche subendolo!

Dalla grafica possiamo osservare come gli errori in difesa siano pressoché inesistenti; qualcuno in più in caso di attacco, il che, letto nel contesto, è sintomo di grande sicurezza: pur di tenere sotto pressione l’avversario infatti Jannik è disposto a prendersi qualche rischio in più, ma è un rischio “gestito”. Se perde il punto, insomma, lo decide lui.

Si è già accennato alla straordinaria percentuale dei punti rubati: 51% in finale a Miami rispetto a una media personale del 36%. Un altro giocatore, verrebbe da commentare. Più sicuro, più spregiudicato, che va a prendersi ciò che vuole.

Proprio questo dato, unito ai grandi miglioramenti riscontrati nel gioco in difesa, faranno la differenza sul rosso, superficie su cui, si sa, occorre avere più pazienza.

In particolare, con il 90% di difese di rovescio e il 79% di difese di diritto in campo, Jannik ha già costruito il suo muro. Toccherà agli altri cercare di abbatterlo.