In conferenza stampa Jannik ha commentato la notizia del giorno, la probabile fine entro l’anno del suo rapporto con Cahill
Le due notizie di giornata, per quanto riguarda Jannik Sinner sono il set perso da Tristan Schoolkate, numero 173 del mondo, e l’annuncio, forse scappato a Jannik durante l’intervista concessa a Eurosport appena dopo la fine del match, che questo sarà l’ultimo anno sul circuito del suo secondo allenatore, o se volte supercoach Darren Cahill. «Darren è nel circuito da tantissimo tempo, è uno dei più grandi allenatori, oltre che una grande persona, ha allenato campioni sia in campo maschile sia femminile», spiega in conferenza stampa Jannik, che qui a Melbourne ha anche incontrato il padre di Cahill. «Per me è un onore essere il suo ultimo giocatore, non ne voglio parlare troppo perché un anno è lungo e possono succedere tante cose, poi Darren ha una bella famiglia, sicuramente avrà molte altre cose da fare dopo il tennis».
Che Jannik sarebbe stato il suo ultimo ‘progetto’ il tecnico australiano lo aveva già detto, la novità è la scadenza di fine 2025, forse oltre alla voglia di passare più tempo in famiglia può averlo spinto a dire stop anche il 2024 pieno di emozioni bellissime ma anche di stress che ha vissuto a fianco dell’azzurro.
Poi Jannik ha parlato di un match partito malissimo ma finito per fortuna bene. Non si è visto il miglior Sinner, ma il tennis è fatto anche di imprevisti. «Ogni giorno è diverso, oggi c’erano condizioni difficili, il vento si sentiva. Però bisogna anche accettare che il tuo avversario giochi meglio di come ti aspetti. Tristan è giovane, ha tanto tennis, penso che lo rivedremo altre volte negli Slam. E’ stato bravo a variare molto, a fare serve and volley e ha servito molto bene per due set. All’inizio faticavo un po’ a leggere la sua prima palla, poi mi sono sciolto e le cose sono migliorate, il fatto che negli Slam si giochi al meglio dei cinque set sicuramente aiuta».
E’ il primo Slam in cui scende in campo da campione in carica, forse qualcosa conta. «E’ bellissimo giocare su questi campi, con tanto pubblico appassionato, essere il campione uscente è una cosa nuova, l’importante ora per me ora è alzare l’asticella».
A partire dal prossimo turno contro Marcos Giron: «Mi aspetto una partita difficile, lui è un giocatore molto solido, l’ho già affrontato a Miami, ma devo soprattutto pensare a cosa farò io».