Le parole del numero uno del mondo dopo il successo nel derby su Matteo Berrettini a Wimbledon
«È stato un match duro, ma lo sapevo già prima, e ne avevo parlato con il team che avrei dovuto alzare il mio livello», dice Jannik Sinner a notte fatta, dopo una vittoria bella e difficile, in una giornata che il tennis italiano non dimenticherà in fretta.
«Contro uno come Matteo, che serve così bene e conosce l’erba, la differenza la fanno i dettagli. Ma abbiamo iniziato con un sorriso, e abbiamo finito nello stesso modo, ed è bello vedere Matteo di nuovo a questi livelli. Alla fine io gli ho fatto gli auguri per il torneo, e lui per il resto del torneo. Ora speriamo che non gli capitino infortuni. Se continua così tornerà presto in alto». È stata la prima volta in cui due italiani si sono sfidati sul Centre Court, Jan ha vinto tutti i tre break della partita dimostrando grande freddezza. «Ma i tiebreak possono andare in una direzione o nell’altra, serve anche un po’ di fortuna. Ad Halle ne ho persi alcuni, qui li ho vinti, dipende anche dalla giornata, da come mi sento. A volte posso provare un colpo, come è capitato in un tiebreak con un rovescio lungolinea, e sta dentro, altre non riesce ma non vuol dire per questo che fosse sbagliato provarci».
Ottimo al servizio («tranne che all’inizio del terzo set, quando lui ha preso fiducia e fatto un passo in avanti»), Jannik ha giocato anche un’altra partita solidissima alla risposta. «È vero, perché rispondere a uno come Matteo non è facile. Non so se è stata la mia miglior partita in quel senso, di sicuro una delle migliori».
Gli chiedono poi se la capacità che ha di scivolare sull’erba è un’eredità del suo passato da sciatore: «Può essere, perché devi fidarti a lasciar andare un po’ il tuo corpo, ma dipende anche dall’umidità e da come è l’erba».
Infine un rammarico: «il sorteggio non lo decidiamo noi, sicuramente per un secondo turno è stata una grande partita, peccato che sia arrivata così presto, in futuro speriamo di giocarla in finale o più avanti nel torneo».