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di Massimo D'Adamo
15 November 2023

Sinner e il coraggio della seconda

Nel match contro Djokovic alle Atp Finals, Jannik Sinner ha mostrato più coraggio del rivale. In tante situazioni: dalle palle break all'ottimo uso della seconda di servizio

foto Ray Giubilo

Confesso di non aver mai prestato troppa attenzione allo scoreboard di fine partita! Per quanto utile, il quadro si limita a una visione oggettiva del gioco lì dove, invece, è l'emotività a condurre le danze. Così la lettura di quanto accaduto tra Sinner e Djiokovic alle Atp Finals di iersera, è da ricondurre soprattutto al coraggio di tradurre in game palle break decisive passate tra le corde dell'uno e dall'altro: una su tre il serbo, 2 su tre il nostro. Un 'carpe diem' in cui determinazione e freddezza hanno premiato la mano ferma dell'italico tennista. Così quando sul 6/5 del primo Sinner ha centrato un break che valeva il set, ha mostrato al mondo di che stoffa è fatto. La stessa stoffa messa a lucido nel condurre a sé il secondo break, quello che a metà del terzo ha poi segnato le sorti del match. Prove di audacia che hanno fatto da spartiacque tra lui e l'altro. La stessa audacia che un occhio poco attento potrebbe aver rintracciato nei 15 ace messi a segno dal rosso di San Candido, mentre il vero coraggio si è visto nell'ottimo uso della seconda, espressa nei momenti clou del match per tenere a bada un soggetto con il viziaccio di rispondere come nessuno prima di lui.


Insomma il sunto del titanico confronto passa, è vero, per una montagna di numeri accuratamente registrati ma soprattutto attiene a quel controllo emotivo che intorno alla mezzanotte ha finito col favorire l'altoatesino. Il resto è stata pura aspirazione giovanile, capacità di guardare vicino ma anche lontano.
'Punta alla luna' recita l'adagio,'...male che vada camminerai tra le stelle!' Jannik l'ha preso alla lettera e per l'occasione ha fatto ritocchi sul tema: punta alle Finals, tutt'al più sarai tra i migliori. Sciando, sciando, giá da bimbo sarebbe andato volentieri sul nostro satellite, giocando, giocando c'è arrivato a un tiro di schioppo. Il resto è storia in diretta.

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