Nel match contro Djokovic alle Atp Finals, Jannik Sinner ha mostrato più coraggio del rivale. In tante situazioni: dalle palle break all’ottimo uso della seconda di servizio

Confesso di non aver mai prestato troppa attenzione allo scoreboard di fine partita! Per quanto utile, il quadro si limita a una visione oggettiva del gioco lì dove, invece, è l’emotività a condurre le danze. Così la lettura di quanto accaduto tra Sinner e Djiokovic alle Atp Finals di iersera, è da ricondurre soprattutto al coraggio di tradurre in game palle break decisive passate tra le corde dell’uno e dall’altro: una su tre il serbo, 2 su tre il nostro. Un ‘carpe diem’ in cui determinazione e freddezza hanno premiato la mano ferma dell’italico tennista. Così quando sul 6/5 del primo Sinner ha centrato un break che valeva il set, ha mostrato al mondo di che stoffa è fatto. La stessa stoffa messa a lucido nel condurre a sé il secondo break, quello che a metà del terzo ha poi segnato le sorti del match. Prove di audacia che hanno fatto da spartiacque tra lui e l’altro. La stessa audacia che un occhio poco attento potrebbe aver rintracciato nei 15 ace messi a segno dal rosso di San Candido, mentre il vero coraggio si è visto nell’ottimo uso della seconda, espressa nei momenti clou del match per tenere a bada un soggetto con il viziaccio di rispondere come nessuno prima di lui.


Insomma il sunto del titanico confronto passa, è vero, per una montagna di numeri accuratamente registrati ma soprattutto attiene a quel controllo emotivo che intorno alla mezzanotte ha finito col favorire l’altoatesino. Il resto è stata pura aspirazione giovanile, capacità di guardare vicino ma anche lontano.
‘Punta alla luna’ recita l’adagio,’…male che vada camminerai tra le stelle!’ Jannik l’ha preso alla lettera e per l’occasione ha fatto ritocchi sul tema: punta alle Finals, tutt’al più sarai tra i migliori. Sciando, sciando, giá da bimbo sarebbe andato volentieri sul nostro satellite, giocando, giocando c’è arrivato a un tiro di schioppo. Il resto è storia in diretta.