L’intervista de “Il Tennis Italiano” al coach del giovane azzurro dopo la grande vittoria contro Schwartzman: “Si esalta contro i più forti”

“Dopo Gran Canaria ci siamo presi una pausa e siamo ripartiti”

Dopo aver staccato il pass per il main draw, Lorenzo Musetti ha illuminato l’ultima nottata con la vittoria ai danni di Diego Schwartzman nel match di primo turno dell’Abierto Mexicano Telcel. Ad Acapulco il 2002 azzurro si è imposto con il punteggio di 6-3 2-6 6-4 sul numero nove del mondo, al via come terza testa di serie dell’evento. All’indomani del confronto, Il Tennis Italiano ha parlato con Simone Tartarini, coach di Musetti che ha raccontato l’inizio di stagione dell’atleta di Carrara: Dopo aver giocato Biella 2 e Gran Canaria 1 abbiamo fatto una pausa perché Lorenzo era molto stanco e sentivamo bisogno di correggere il tiro dopo la prima parte di stagione. In pre-season avevamo lavorato molto a livello fisico, quindi Lorenzo si è presentato molto carico sotto quell’aspetto, ma forse un po’ rigido e questo ha inciso sul lato tecnico – non nasconde Tartarini -. Non si stava muovendo benissimo, faceva fatica a colpire bene la palla e per questo c’era stata una leggera involuzione tecnica. Tornati dalla Spagna abbiamo dunque lavorato dieci giorni togliendo gli esercizi di forza e abbiamo subito visto i risultati. Già prima di partire per il Messico Lorenzo stava giocando meglio di quanto fatto in tutto il 2021, perché nonostante le finali di Antalya e Biella non l’avevo mai visto colpire bene in questi primi scampoli di stagione”.

Al primo appuntamento stagionale nel circuito maggiore, per la gioia di coach Tartarini, Musetti ha avuto subito il merito ed il talento per tradurre il lavoro delle ultime settimane in partita: I match di qualificazione non sono stati semplici. Siamo partiti contro Hernandez Serrano, ci aspettavamo un giocatore di livello minore, ma invece ci ha sorpresi. Nel primo set ha giocato in maniera pazzesca e ha mostrato di essere un buon giocatore, Lorenzo però ha tenuto un ottimo atteggiamento e si è preso una vittoria agevole nei due set successivi – l’incontro si è concluso con lo score di 3-6 6-1 6-0 -. La prova contro Velotti al secondo turno è stata buona, ma il match migliore è stato quello contro Ferreira Silva. Lorenzo ha vinto una grande partita e ha espresso il suo miglior tennis contro un avversario che quest’anno ha passato le qualificazioni degli Australian Open”.

Staccato il biglietto per il tabellone principale, il sorteggio ha messo Musetti contro Schwartzman, avversario ostico ma non temuto dal team dell’asso di Carrara: Come precedentemente abbiamo deciso di non sottovalutare gli altri, abbiamo deciso di non sopravvalutare Schwartzman. Ovviamente parlavamo del numero nove del mondo, ma sapevamo che non avrebbe schiacciato Lorenzo con il suo tennis. Abbiamo deciso di non avere fretta, il mio consiglio è stato di stare sulla diagonale del rovescio per poi trovare il modo di girarsi sul dritto. La partita è andata su quel binario, ci siamo accorti di poter far punti e in più abbiamo raccolto molto con il servizio – i benefici del piano pre match che ha condotto Musetti al successo -. La volata finale è stata un’agonia, Lorenzo ha sentito un po’ la tensione, mentre Schwartzman quando ha capito di poter rientrare non ha più sbagliato niente. Sul 5-4 il mio suggerimento è stato di non provare a giocare palle cariche. Dopo essere andato sullo 0-30, infatti è con il servizio ed i colpi di impatto che l’ha risolta”. Le emozioni del successo sono state arricchite dall’atmosfera del centrale di Acapulco: Giocare in quello stadio è stato bellissimo. Rivedere la gente sugli spalti è stato pazzesco, tifavano quasi tutti per Schwartzman, ma è stato comunque fantastico e ti dà carica. Purtroppo le grandi vittorie di Roma erano arrivate in un centrale vuoto”.

“Da favorito Lorenzo sa di dover dimostrare qualcosa, fa parte del percorso”

Musetti non avrà tempo per riposare e tornerà subito in campo contro Frances Tiafoe, rivale affrontato due volte nel 2020. Il bilancio negli scontri diretti, entrambi giocati su terra, è di 1-1. Nel Challenger di Forlì fu 6-4 5-7 6-2 per l’azzurro, mentre a Parma vinse l’americano con il parziale di 6-3 3-6 6-3. Sul veloce sarà però una sfida inedita e Tartarini è consapevole delle possibili insidie: Dobbiamo subito voltare pagina perché Tiafoe è un giocatore che dà fastidio a Lorenzo. A differenza dei ragazzi affrontati finora, Frances serve forte e non ti dà mai ritmo. Sulla seconda entra subito ed in generale non ti fa scambiare molto – analizza il tecnico -. Il match si giocherà sul campo 3 che è un po’ più stretto. Sarebbe stato meglio un campo più ampio dove Lorenzo poteva partire un po’ più da dietro per aggredire. Sarà un confronto durissimo e mi aspetto che il servizio possa fare la differenza, ma ogni partita ha una sua storia e siamo pronti”.

Devo dire la verità, Lorenzo è sempre stato un ragazzo che si esalta a giocare contro quelli più forti, questo perché ha qualità molto elevate che riesce ad esprimere in situazioni di questo tipo”. La premessa di Tartarini che apre un discorso più ampio sul proprio allievo. “L’anno scorso, lo abbiamo visto a Roma, ma anche a Dubai che da sfavorito riesce ad esprimersi meglio perché più tranquillo, ma questo è un discorso che vale per tutti. Quest’anno le qualificazioni degli Australian Open sono andate male ma potevamo preventivarlo perché perché dopo tante settimane senza giocare partite siamo andati a Doha con la pressione di dover vincere. La gente dà per scontato che tutti quelli sotto in classifica siano scarsi, invece giocano tutti ad un livello pazzesco e vanno battutila precisazione di Tartarini che non nega l’importanza di una crescita mentale -. Lui naturalmente se gioca da favorito sa di dover dimostrare, questo lo penalizza un po’ perché è comunque un ragazzo e ci vuole tanta maturità per gestire queste situazioni. Queste pressioni le vivono però anche i grandi campioni, ieri per esempio Schwartzman tirava i calci al tabellone perché non riusciva ad esprimere il suo tennis”. Fa notare Tartarini che conclude: Tutto questo fa parte del percorso che stiamo affrontando, Lorenzo ha diciannove anni e deve crearsi un bagaglio importante. Maturità, abitudine ed esperienza lo aiuteranno a gestire meglio queste situazioni”.