Sulla Rod Laver Arena, il bolognese dà spettacolo per un set contro Roger Federer, poi cala al servizio e lo svizzero ha vita facile. 3-6 6-3 6-2 6-2 il punteggio finale, che promuove Roger al terzo turno. Sfiderà Seppi.
Di Marco Caldara – 21 gennaio 2015
C’è stata battaglia solo per un set e mezzo, poi Roger Federer ha preso il sopravvento e l’ha spuntata 3-6 6-3 6-2 6-2, ma Simone Bolelli può essere comunque felice. Lo scorso anno, di questi tempi, era appena tornato dall'infortunio al polso e in Australia giocò soltanto il doppio, sprofondato nel ranking e senza certezze per il futuro, mentre dodici mesi più tardi è di nuovo fra i top 50, sta giocando il miglior tennis in carriera e saluta l'Australian Open dopo aver sognato l’impresa contro il numero due del mondo. È vero che Federer ha sofferto solo nel primo set, ma raramente era capitato di vedere un giocatore affrontarlo con la stessa disinvoltura del Bolelli odierno, sceso in campo con le idee chiare e senza alcun timore reverenziale. Seguito in tribuna da coach Giancarlo Petrazzuolo, Simone ha vinto un primo set da giocatore vero, approfittando sul 2-1 dell’unica occasione concessa da Federer (punito da una bordata di diritto) e mantenendo il break con un tennis sicuro e ordinato. I due giocavano a specchio, ma, semplicemente, Simone lo faceva meglio. Ogni palla che incontrava le corde della sua Babolat restituiva un suono simile ai colpi di un fucile, pronto a sparare vincenti da ogni angolo del campo. Pareva quasi che lo svizzero potesse accusare il colpo, schiacciato in più frangenti dalle bombe di Simone, che fino al 2-2 del secondo set non ha concesso nulla. Poi Federer, che fra primo e secondo set ha chiesto l’intervento del fisioterapista per un problema a un dito della mano destra (“sentivo come se mi avesse punto un’ape”), è salito di livello e Simone non ha retto lo strappo, faticando molto in risposta e perdendo presto il contatto.
"SORPRESO DALLA SUA CONSISTENZA"
“Avevo già giocato con Bolelli – ha detto Federer in conferenza stampa – e sapevo cosa era in grado di fare. Non mi ha sorpreso il suo tennis, ma la consistenza con cui stava giocando e il rendimento al servizio. Forse avrei potuto evitare il break subìto, ma stava giocando molto bene da fondo campo. Stava imponendo il suo tennis, in queste condizioni un break può decidere un set, ed è per questo che all’inizio del secondo set ho sentito un pizzico di tensione”. La chiave è stata tutta nel servizio. Nel primo set il tennista di Budrio ha tenuto in campo il 62% di prime, percentuale nemmeno eccezionale ma comunque sufficiente per prendere spesso l’iniziativa, mentre dall’inizio del secondo il rendimento è sceso sotto il 50%, Federer ha potuto affrontare i game di risposta con maggiore tranquillità, e il match è girato. Molto simbolico il punto che ha cambiato l’inerzia dell’incontro: una vera e propria magia da Roger Federer, costretto alla giocata da campione per frenare la foga di Bolelli. Al servizio sul 3-3 con le palle nuove, l’azzurro ha pasticciato con servizio e diritto, finendo sotto 15-40, e Federer non l’ha perdonato. Sulla prima-palla break Simone ha giocato un diritto anomalo molto profondo, ma Roger l’ha trafitto con uno splendido rovescio lungolinea, giocato in allungo e terminato a un paio di centimetri dalla riga, e poi ha gridato un lungo ‘allez’, ad accogliere il passaggio dell’incontro nelle sue mani.
BOLELLI, UN SET DA CUI RIPARTIRE
Chiuso il secondo set, Roger è decisamente salito di livello. Ha preso il largo alla prima occasione sia nella terza che nella quarta frazione, e non si è più lasciato avvicinare, archiviando la pratica dopo 2 ore e 6 minuti di gioco. “Sono contento di essere riuscito a girare il match, vincendo tre set abbastanza facilmente. Ho dovuto compiere un paio di accorgimenti perché lui stava facendo grandi cose, poi è andata meglio. Ho giocato il mio miglior tennis in condizioni non semplici – ha chiuso Roger – e questa è la cosa più importante”. Per Bolelli rimane comunque la soddisfazione di aver tenuto sotto scacco Roger Federer per un’ora, ma anche un pizzico di amarezza in più per il sorteggio. Col tennis mostrato oggi sino a metà secondo set, senza un top player tra i piedi nei primi turni sarebbe potuto arrivare molto avanti. Ma avrà tempo e modo per rifarsi, aiutato dalla memoria positiva di un set da cineteca. Federer passa invece al terzo turno, e venerdì troverà un altro italiano: Andreas Seppi, a segno per 7-5 3-6 6-2 6-1 sul francese Jeremy Chardy.
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