Non è un momento semplice per Simona Halep. Giunta a un passo dal trionfo al Roland Garros, la rumena non riesce a vincere l'agognato primo Slam. Allo Us Open ha avuto la sfortuna di “pescare” subito Maria Sharapova, poi a Wuhan ha inaugurato nel peggiore dei modi la collaborazione con coach Andrei Pavel. Opposta a Daria Kasatkina, ha racimolato appena tre game. Più in generale, sembra vittima di una certa fragilità mentale che le impedisce di raggiungere traguardi che sarebbero alla sua portata. In particolare, la vittoria in un Major e la prima posizione nel ranking WTA. “A Parigi sono arrivata molto vicina a farcela, ma non ci sono riuscita – ha raccontato la Halep in un'intervista con Forbes – dopo la finale ho incontrato Kim Clijsters e mi ha detto che lei ha perso quattro finali Slam prima di cominciare a vincere. Forse ho soltanto bisogno di un po' di tempo, di più esperienza. Se lavorerò duro, avrò il tempo necessario per provarci di nuovo”. In effetti, al Roland Garros è stata una beffa. Avanti di un set e di un break contro Jelena Ostapenko, si è fatta beffare. “Adesso non ci penso più, ma per un po' ho avuto quel match in testa. Ogni giorno, il pensiero mi uccideva. Adesso riesco a vederla in modo positivo: non è che ho perso delle finali, semmai ho avuto la capacità di arrivarci. Jelena ha tirato 54 colpi, è stata eccezionale. Se la affrontassi adesso sono sicura che sarebbe diverso. Non dico che vincerei, ma sarebbe diverso”.
TENTATIVO PAVEL
In questo momento, la Halep sta cercando di mettere un po' di peso in più sui colpi. Fisicamente sta bene, non ha infortuni da parecchio, ma la sua palla è un po' leggera. Ci sarà tempo e modo di lavorarci durante il periodo di offseason, ma prima c'è da onorare la stagione. La prossima tappa sarà il Premier Mandatory di Pechino, dopodiché sarà impegnata alle WTA Finals di Singapore. “Ammetto di essere un po' stanca sul piano mentale” sussurra la 26enne di Costanza, che si è affidata alle cure di Andrei Pavel. Il nuovo progetto Halep riparte da un coach rumeno, che comunque non sostituirà Darren Cahill. “Ho scelto Andrei per la sua esperienza. Conosce le sensazioni che si provano sul campo da tennis, un po' come Darren, solo che è più giovane e conosce un po' meglio il tennis attuale. Poi influisce il fatto che sia rumeno e io lo conosca e apprezzi da molto tempo. Mi piace il modo in cui colpisce la palla. Credo che sia la persona adatta per entrare nel mio team. Con lui mi trovo benissimo negli allenamenti, adesso bisogna vedere cosa succederà durante i match”. Il primo esperimento non è andato bene, ma una partita è troppo poco per giudicare. Simona è ancora giovane, ma non è detto che il tempo sia ancora un amico…