Partita sublime di Federer che spezza sul nascere i sogni di Starace. Lo svizzero ha mostrato il miglior tennis della stagione. Potito: "Sembrava la Playstation!". Serena OK. 
Roger Federer ha massacrato Potito Starace (anche) con le palle corte

Di Lorenzo Baletti – 15 maggio 2013


La faccia di Potito Starace a fine partita è tutto un programma. Finalmente il dubbio è stato risolto. Quello sceso in campo una settimana fa contro Nishikori a Madrid era il fratello gemello di Federer, non Roger. Quello vero era già a Roma, e si è palesato stasera in tutta la sua eleganza sul Centrale del Foro Italico. Purtroppo per noi e purtroppo per Starace, ma per il bene del tennis. Perché Re Roger ha mostrato un gioco impeccabile sin dal primo punto, giocando sempre in top, aggredendo da subito l’avversario, sempre in spinta, anche con il rovescio a partire dalla risposta. In poche parole, quello che ha battuto Starace 6-1 6-2 in appena 50 minuti è stato un Federer perfetto, a tratti sublime. Ha mostrato colpi che raramente si vedono su un campo da tennis, effettuati con una facilità e una scioltezza a tratti disarmante. Voleè o smorzate, dritti incrociati o rovesci lungolinea in corsa: davanti a un Federer così ci si deve inchinare, non si può fare altro. Anche l’azzurro si è solamente potuto unire al caldo pubblico del Centrale, giunto da Cervinara con tante speranze, ma che invece si è trovato ad assistitere al Roger Federer Show. Uno spettacolo doloroso per il cuore e per il tifo, ma straordinario per gli occhi e per chi ama il tennis. Un Federer impeccabile, uno Starace che ha messo il cuore ma non è bastato. Stasera non sarebbe bastato neanche il miracolo di San Potito, da cui Starace prende il nome, patrono di Cervinara, città del tennista azzurro.

Il Dio del Tennis ha tenuto a bada santi e santoni campani, incarnandosi nella figura di Roger Federer. “Gli amanti veri del tennis rimangono abbagliati dalla perfezione stilistica di Federer” sospira con viva ammirazione Paolo Bertolucci. Per intenderci, stasera sul Centrale di Roma avrebbero potuto anche non accendere le luci, da quanto bagliore sprigionava il gioco di Federer. E nonostante abbia giocato sempre colpi ad alto rischio, l’elevetico ha commesso appena 8 errori non forzati contro la bellezza di 35 vincenti. Numeri impressionanti, per non parlare del servizio: 80% di punti vinti con la prima e 83% con la seconda. L’unico passaggio a vuoto del numero 3 del mondo si è verificato quando è andato a servire per il primo set, ma sulle due palle break concesse ha messo a segno un ace e un dritto vincente sulla riga. Due punti significativi, che fotografano tutto il match e tutta la grandiosità che stasera ha espresso il gioco di Federer. Se Roger continuerà a giocare così, anche i migliori soffriranno. Certo, affrontare Starace (con tutto il rispetto) è ben altra cosa rispetto a un Nadal o un Djokovic, ma c’è modo e modo di battere un avversario. Anche perché Potito sta attraversando il miglior momento della stagione, dopo un crollo verticale, dovuto anche a problemi fisici, che lo aveva portato oltre la 400esima posizione Atp. Poto, che il suo torneo lo aveva già vinto con il successo al primo turno su Stepanek, si può consolare con un bel balzo in classifica (si attesterà attorno al n. 230). Federer invece prosegue la sua corsa romana,  e se continua a giocare così, speriamo non si fermi più.

LE DICHIARAZIONI
Roger Federer ha sostenuto una breve conferenza stampa dopo la netta vittoria su Potito Starace. “Non è stata una lezione, ma ho giocato molto bene. Sono felice del mio rendimento, c’è sempre pressione nel giocare in Italia contro un giocatore italiano”. Federer si è detto soddisfatto del modo in cui procedono gli allenamenti. Sta trovando il ritmo e crede di essere pronto anche per match più impegnativi come uno Slam o una semifinale. “Sono contento delle sensazioni che sto provando in questo momento”. Lo svizzero ha poi detto di aver utilizzato tutto l’arsenale dei colpi. In effetti è stato così: dal servizio alla smorzata, le ha provate tutte. “Soprattutto perché avevo di fronte un giocatore che ha più partite sulla terra rossa sulle gambe. Sono riuscito a controllare ogni aspetto del gioco”. A chiudere, Federer si è concesso una battuta sul suo nuovo taglio di capelli. Quando gli hanno chiesto se può influire sul suo comportamento, ha detto: “Me li sono tagliati sei ore fa, magari ve lo dirò tra una settimana! Dovevo trovare un modo per perdere peso, così adesso sono più veloce sul campo da tennis!”.

L’umore di Potito Starace era diverso, anche se tutto sommato “Poto” era tranquillo. Sa che non sono queste le partite da vincere per risalire la china. “Mi ha preso a pallate, questo è poco ma sicuro. Ha giocato a una velocità pazzesca, non ha sbagliato niente. Sinceramente non mi aspettavo che giocasse così bene. Può capitare che nei primi game abbia qualche problema, invece oggi ha messo soltanto prime palle…sembrava la Playstation. Non si poteva giocare a tennis”. Starace ha poi respinto la tesi secondo cui avrebbe preso in considerazione l’ipotesi di un ritiro dopo il pessimo avvio di stagione, in cui era sceso oltre la 400esima posizione. “Sinceramente speravo soltanto di stare bene con la schiena. Adesso sto bene, posso allenarmi e sono fiducioso. Programmazione? Alternerò i challenger con le qualificazioni dei tornei ATP”. Da qualche mese ha iniziato ad allenarsi con Fabrizio Fanucci in un team di cui fanno parte anche Filippo Volandri e Alessandro Giannessi. “Lo devo ringraziare, poi lo conoscevo già. Sono rimasto in ottimi rapporti con Umberto Rianna, anzi, ci sentiamo spesso”

SERENA WILLIAMS b. LAURA ROBSON 6-2 6-2
Se Federer ha dominato Starace, si può dire lo stesso per Serena Williams e Laura Robson, con la numero 1 del mondo che ha sotterrato per 6-2 6-2 le speranze della giovane inglese. Serena si è così vendicata della sconfitta che la stessa Robson aveva inflitto al primo turno alla sorella Venus. La pesantezza dei colpi di Serenona ha pian piano disintegrato la resistenza della 19enne speranza del tennis britannico, che ha comunque disputato una buona partita, senza mai mollare, e lascia Roma consapevole di dovere, e anche potere, crescere ancora. Oggi però ha prevalso la potenza, e l’esperienza, della Williams, che sembra ben decisa a vincere un torneo dove l'anno scorso perse in semifinali a causa di un ritiro. Ci sono voluti una decina di minuti per ambientarsi dall’altura madrilena alle statue del Foro. Nel primo game Serena ha ceduto il servizio, per poi recuperare subito il break, ma concedere un’altra palla break nel gioco successivo. Da li in poi la Williams non ha più tentennato, salvo altre due palle break nel quinto gioco del secondo set, cominciando a spingere con il servizio (per lei punte di 200 km/h, ormai abitudine), e con i colpi da fondo, ma non disdegnando corse e recuperi difensivi, con tanto di “come on!” urlati nei pochi punti tirati. La Robson non è ancora in grado di mantenere il ritmo altissimo della Williams, basti pensare che alla fine ha ottenuto la miseria di sei punti quando ha servito la seconda, e ha ceduto di schianto. Serena invece è lanciata verso l’ennesimo trionfo, salvo miracoli, magari azzurri (vedi Vinci, o Burnett, o Errani in finale..). La speranza è l’ultima a morire, anche contro “the killer” Serenona.