Josè Hinzpeter ha rassegnato le dimissioni. Dopo nove anni, il presidente della federtennis cilena ha alzato bandiera bianca e andrà avanti per l'ordinaria amministrazione fino a quando non ci sarà un sostituto. La notizia era nell'aria da mesi, ma l'opinione pubblica cilena era preoccupata per il futuro di Nicolas Massu e Marcelo Rios, responsabili del team di Coppa Davis. Sull'argomento si è espresso lo stesso Hinzpeter: "Con Marcelo dovrò prendermi un caffè. Ho già parlato con Massu e sono sicuro che il loro progetto non sia terminato, anzi, credo che debban andare avanti. Ho chiesto loro di restare in sella perché avranno il sostegno di chi verrà dopo di me". Il Cile ha ritrovato il Gruppo I di Coppa Davis e ha il team più giovane del suo raggruppamento. Hinzpeter si è detto soddisfatto dei risultati della sua presidenza: "Il fatturato è passato da 300 milioni di pesos a un miliardo e 300 milioni: avevamo solo cinque giocatori nel ranking ATP, mentre oggi sono venti; siamo stati campioni panamericani e abbiamo ospitato l'assemblea ITF con 220 paesi ospiti. I fatti parlano da soli". L'unico rimpianto di Hinzpeter riguarda l'impiantistica: a suo dire non è possibile che in Cile esista un solo campo centrale di livello, l'Estadio Nacional di Santiago. "Ce ne vorrebbero altri due, uno al nord e uno al sud del paese". Inoltre gli piacerebbe che la periferia sia più rappresentata nel consiglio. Tutto giusto, anche se ha dimenticato che il Cile ha perso il suo torneo ATP, finito in Ecuador…ha rassegnato le dimissioni. Dopo nove anni, il presidente della federtennis cilena ha alzato bandiera bianca e andrà avanti per l'ordinaria amministrazione fino a quando non ci sarà un sostituto. La notizia era nell'aria da mesi, ma l'opinione pubblica cilena era preoccupata per il futuro di Nicolas Massu e Marcelo Rios, responsabili del team di Coppa Davis. Sull'argomento si è espresso lo stesso Hinzpeter: "Con Marcelo dovrò prendermi un caffè. Ho già parlato con Massu e sono sicuro che il loro progetto non sia terminato, anzi, credo che debban andare avanti. Ho chiesto loro di restare in sella perché avranno il sostegno di chi verrà dopo di me". Il Cile ha ritrovato il Gruppo I di Coppa Davis e ha il team più giovane del suo raggruppamento. Hinzpeter si è detto soddisfatto dei risultati della sua presidenza: "Il fatturato è passato da 300 milioni di pesos a un miliardo e 300 milioni: avevamo solo cinque giocatori nel ranking ATP, mentre oggi sono venti; siamo stati campioni panamericani e abbiamo ospitato l'assemblea ITF con 220 paesi ospiti. I fatti parlano da soli". L'unico rimpianto di Hinzpeter riguarda l'impiantistica: a suo dire non è possibile che in Cile esista un solo campo centrale di livello, l'Estadio Nacional di Santiago. "Ce ne vorrebbero altri due, uno al nord e uno al sud del paese". Inoltre gli piacerebbe che la periferia sia più rappresentata nel consiglio. Tutto giusto, anche se ha dimenticato che il Cile ha perso il suo torneo ATP, finito in Ecuador…