da Roma, Francesca Lancini – foto Getty Images
Daria Gavrilova è la rivelazione di questi Internazionali. È partita dalle qualificazioni realizzando il suo miglior risultato in carriera e ha scalato il tabellone fino alla semifinale di oggi, ma si è dovuta arrendere alla connazionale Maria Sharapova in due set 7-5 6-3, anche a causa di un infortunio addominale alla fine del primo set.
Nata a Mosca nel 1994, Daria ha iniziato a giocare a tennis a sei anni solo perché i suoi genitori volevano che facesse sport, ma poi ha iniziato a fare sul serio e ha deciso che Maria Sharapova sarebbe stata il suo mito, dopo quella vittoria a Wimbledon nel 2004 contro Serena Williams.
Un paio di mesi fa a Miami, Daria ha battuto il suo idolo, impresa che però non le è riuscita oggi, nonostante abbia giocato un tennis intelligente fatto di rapidità e strategia portata avanti punto dopo punto.
Un primo set giocato in perfetto equilibrio quello sul centrale, tra le nuvole e qualche imperfezione del campo, con Sharapova che teneva fede al suo gioco aggressivo, mentre Gavrilova si divertiva a spezzare il ritmo, recuperare palle impossibili e sorprendere la numero 3 del ranking con smorzate ben piazzate.
Il pubblico si destreggia tra le due bionde fino al 6-5 Sharapova, quando le due giocatrici si siedono per il cambio campo e Daria chiede il time out per motivi medici. Esce di scena e l’espressione di Maria è eloquente, così chiede il coach e poi si alza per tirare dritti e rovesci in aria sotto lo sguardo attento del suo Dimitrov.
Daria torna e Maria si vendica con tre vincenti che la portano a vincere il primo set 7-5.
Il secondo set riparte alla pari ma Gavrilova non può più contare sul servizio e così Maria entra decisa su ogni risposta. Il pubblico se ne accorge e inizia a tifare spietatamente per Daria che nello scambio è sempre presente, tra un pallonetto e l’altro, tanto da innervosire la siberiana. L’altro elemento disturbante per la bella del tennis, è il pubblico e così chiede al giudice di sedia di sedarlo, ma questo non fa che alimentare i fischi, e i suoi errori.
Daria recupera ogni palla possibile, mentre Maria si dilunga negli urli, sperando che aiutino il colpo ad andare più forte, poi il match scivola via: Maria fa il break sul 3 pari, tiene in servizio e va sul 4-3, fino a chiudere la partita in un’ora e quarantotto minuti.
“Gioca molto bene, non molla mai, ecco perché è arrivata fino a qui” dice Maria al termine della partita, “domani sarà un match fisico con Suarez Navarro”. Poi manda baci a un pubblico scocciato e stringe il pugno sperando di portarsi a casa il terzo titolo a Roma.