Lezione di tennis inflitta da Maria alla povera Cibulkova che raccatta soli 2 giochi (6-1 6-1). Maria torna in semifinale dopo 5 anni…

da Londra, Giorgio Spalluto

 

Una donna sola al comando. La sua maglia non è biancoceleste come quella del mitico Fausto Coppi, ma l’incedere di Maria Sharapova è molto simile a quella del Campionissimo.

“Sono l’unica campionessa di slam rimasta in gara. Beat me if you can!”. E’ questo il messaggio urlato alle sue avversarie dalla tigre siberiana, autrice di un match superbo in cui ha spazzato via dal campo la povera Dominika Cibulkova, rendendole lo sgarbo operato dalla slovacca due anni fa quando al Roland Garros osò infliggere un sonoro 6-0 6-2 alla bella Maria, al rientro dal lungo stop causato dalla martoriata spalla.

 

La Cibulkova ha fatto a tempo a tenere, a fatica, il primo turno di battuta, recuperando da 0-30, prima di essere investita dal ciclone russo, vincitrice di 15 dei successivi 20 punti. La slovacca avrebbe potuto rendere il passivo meno pesante se fosse riuscita a sfruttare due palle break sull’1-4 e tre gamepoint sull’1-5.

 

La striscia di game consecutivi della Sharapova arriva a 8 al termine di un lunghissimo secondo gioco, nel quale la russa sfrutta la quarta palla break a sua disposizione. Il break con cui la Cibulkova interrompe l’emorragia (1-2) si rivela ben presto illusorio.

Masha si avventa nuovamente sulla povera preda che negli ultimi 5 giochi riesce a mettere assieme appena 5 punti. Con il 23° vincente di un match impeccabile, un dato ancor più impressionante se si pensa che la slovacca ne ha messi a segno appena tre, Maria Sharapova ritrova la semifinale di Wimbledon cinque anni dopo l’ultima sua apparizione nel penultimo atto londinese, chiudendo con un tremendo 6-1 6-1 in appena 59 minuti.

 

Dopodomani proverà a raggiungere la seconda finale in carriera ai Championships (dopo quella che la rivelò 7 anni fa, quando trionfò ad appena 17 anni) contro Sabine Lisicki. Curiosamente anche nell’unico precedente disputatosi a Miami pochi mesi fa, Maria lasciò soli due giochi alla sua avversaria, lontana però dai fasti dell’ultimo periodo. Questa volta, lo sa bene ance Maria, sarà sicuramente un’altra storia.

 


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