ROMA. La russa batte la Kerber e cercherà il secondo titolo consecutivo contro Na Li (forfait di Serena Williams). Che differenza di interesse con gli uomini!
Maria Sharapova saluta il pubblico
Di Riccardo Bisti – 19 maggio 2012
Il Campo Centrale era strapieno, ma le semifinali femminili non interessavano granchè. E’ l’amara verità di un periodo storico in cui il tennis in gonnella ha un appeal decisamente inferiore rispetto al maschile. I possessori del biglietto per la sessione diurna avevano un occhio sul campo e un altro all’orologio, in attesa che arrivassero le 16 per gustarsi la sfida tra Rafael Nadal e David Ferrer. Non siamo sicuri che la formula “combined” sia l’ideale per un torneo come Roma. Il torneo dura 9 giorni anziché due settimane e c’è una viva confusione, poco adatta agli spazi un filo angusti (per quanto bellissimi) del Foro Italico. Tuttavia, se oggi ci fossero state le sole semifinali maschili, il pubblico avrebbe avuto ragione a chiedere il rimborso del biglietto. Serena Williams non è nemmeno scesa in campo per problemi alla schiena, lasciando via libera a Na Li. E’ durata meno di un’ora e mezza l’altra semifinale, in cui Maria Sharapova si è imposta con un rapido 6-3 6-4 su Angelique Kerber nell’indifferenza generale. Applausi freddi, poco convinti, nonostante “Masha” sia la preferita del pubblico. L’unica davvero interessata a questo match sembrava Lea Pericoli, “stoica”presenza in prima fila a differenza degli altri aventi diritto a un posto in tribuna d’onore. Lea non si è persa neanche uno scambio, mostrando una classe e una passione davvero infinite. Quella tra Sharapova e Kerber è stata una partita “normale”, senza sussulti né passione. La Sharapova è più forte, poi aveva due motivazioni extra: intanto vuole difendere il titolo del 2011, poi vuole avanzare la sua candidatura in vista del Roland Garros, unico Slam che le manca. Forte di un rovescio che fila come nei giorni migliori, Masha ha preso il largo già nel sesto game, approfittando di un passaggio a vuoto della Kerber: dal 3-2 del primo set c’è stato un parziale di cinque giochi a uno che ha indirizzato il match verso la russa.
La Kerber ha continuato a lottare, senza mai perdersi d’animo. In fondo aveva vinto l’ultimo precedente al torneo indoor di Parigi. Ha vinto un combattuto quarto game, trovando il break alla quarta opportunità, ma sul 2-2 ha perso nuovamente il servizio. Da allora, il match è stato un lento planare verso il risultato finale, con colpi vincenti alternati ad errori banali. La Kerber può essere soddisfatta, giacchè lunedì entrerà tra le prime 10. Risultato eccezionale se consideriamo che prima dello Us Open era addirittura numero 92. La tedesca di origini polacche ispira simpatia: indossa (con risultati estetici ben differenti) lo stesso completo di Ivanovic, Hantuchova e Cirstea, ed è una delle pochissime giocatrici a tirare il dritto da posizione affiancata, come insegnavano i maestri fino ai primi anni 90. Poi è tranquilla, dotata di un autocontrollo davvero notevole. Ci sono tenniste che giocano meglio di lei, ma i risultati le danno ragione. Forse è entrata in campo un filo scarica dopo la dura battaglia di venerdì sera contro la Kvitova. Ma la Sharapova è di un’altra categoria. Prendiamo l’ultimo game: sul 15-0, ha messo in rete un clamoroso rovescio al volo. Un errore che avrebbe mandato in cortocircuito chiunque. Lei non ha fatto una piega e ha chiuso con tre colpi vincenti: uno schiaffo al volo di dritto e due dritti lungolinea che le regalano la quinta finale del 2012 dopo quelle perse in Australia, Indian Wells e Miami, e quella vinta a Stoccarda. Come detto, nel match clou (in programma domenica alle 13.45, diretta Eurosport e SuperTennis) se la vedrà con Na Li. I precedenti dicono 6-4 per la russa, ma sono 1-1 sulla terra battuta. I due scontri diretti sulla terra battuta si sono giocati entrambi al Roland Garros: nel 2009 vinse la Sharapova, mentre nella semifinale dell’anno scorso vinse Na Li prima di battere la Schiavone in finale. Curiosità: la Li scenderà in campo senza aver giocato un solo match sul Campo Centrale. Era già accaduto a David Nalbandian a Wimbledon 2002 e a Samantha Stosur allo Us Open 2011, con alterne fortune. Niente da fare per Serena Williams: “Lotto con i problemi alla schiena da inizio settimana, contro la Pennetta il match era stato troppo corto per rendermi conto dei problemi. Dopo il riscaldamento mi sono resa conto che non ce l’avrei fatta”.
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