di Giorgio Spalluto – foto Getty Images
L’Asia porta davvero bene ad Alisa Kleybanova. Sette mesi fa si era aggiudicata il suo primo torneo in carriera a Kuala Lumpur nell’edizione inaugurale dei Malaysian Open, sconfiggendo in finale la sua più titolata connazionale Elena Dementieva per 6-3 6-2. Ancora più semplice si è rivelato l’ultimo atto del” Hansol Korea Open” disputatosi a Seul, contro la numero 39 del mondo, Klara Zakopalova. Dopo essere stata dominata nel primo set, vinto dalla russa con un perentorio 6-1, la ceca ha provato a reagire in apertura di secondo set, strappando per ben due volte il servizio all’avversaria e issandosi fino al 3-1 40-15 e servizio in suo favore. Svanite le due opportunità di consolidare il proprio vantaggio, la ex Koukalova ha subito la rabbiosa rimonta della Kleybanova che si è aggiudicata consecutivamente i restanti 5 giochi, per un 6-1 6-3 finale durato poco più di un’ora (67 minuti).
L’avversaria più ostica dell’intera settimana per la testa di serie numero 5 del torneo coreano si è rivelata essere la connazionale Ksenia Pervak, l’unica a strapparle un set negli ottavi di finale. Non un set qualunque, bensì quello culminato con il tiebreak più lungo dell’anno, vinto dalla Pervak col punteggio di 15-13. Da quel momento in poi la Kleybanova ha concesso le briciole a tutte coloro che le si sono parate davanti, concedendo la miseria di 15 giochi nei successivi 8 set.
Per la 21enne moscovita si tratta, come detto, del secondo titolo in carriera in altrettante finali. Giunge al termine di una stagione in cui comunque ha faticato a confermare gli ottimi risultati del 2009 con cui si era imposta all’attenzione del grande pubblico. Quest’anno Alisa non è mai andata oltre il terzo turno nei tornei dello slam. Il rammarico più grande è legato all’impresa sfiorata contro la Henin in Australia, dove era stata avanti 6-3 3-1 40-15, prima di cedere 6-2 al terzo. Pochi giorni dopo, in Fed Cup, era stata vittima di un’altra terribile rimonta, questa volta da parte della Jankovic. Avanti 6-4 4-1, la nerboruta moscovita aveva subito un parziale di 11 giochi consecutivi.
La Zakopalova ha dimostrato ancora una volta tutta la scarsa affidabilità che da sempre caratterizza una giocatrice che, quando in giornata, è in grado di lasciare sul posto qualsiasi avversaria grazie ai suoi colpi potenti e penetranti. Per informazioni chiedere a Flavia Pennetta, letteralmente dominata in occasione del match di 3° turno dello scorso Wimbledon.
Continua per lei la maledizioni delle finali. Quella odierna è la nona sconfitta (su 11) nell’atto conclusivo di un torneo, la seconda stagionale dopo quella subita dalla Wozniacki a Copenhagen. L’ultimo hurrà risale al 2005 quando si aggiudicò il Wta di Portorose.
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