Da numero 768 del mondo lo statunitense ritrova finalmente continuità raggiungendo la finale ad Indian Wells: titolo a Johnson, mentre a Monterrey domina Adrian Mannarino

Mentre l’emergenza Coronavirus imperversa e minaccia il regolare svolgimento delle attività tennistiche di calendario, si è appena conclusa un’altra settimana importante per quanto riguarda il circuito Challenger. Notizie di poche ore fa la cancellazione del Masters 1000 di Indian Wells, lì dove si è appena portato a termine un torneo del circuito cadetto. Ad affermarsi è stato l’americano Steve Johnson, abile a superare in finale il rivale e amico Jack Sock, apparso finalmente in ripresa dopo una stagione disastrosa ed un inizio di anno alquanto incerto. Da numero 768 del mondo, il tennista di Lincoln è riuscito, nonostante sia dovuto ricorrere al terzo set ben 4 volte su 5 incontri, a sbaragliare la concorrenza fino all’ultimo atto della competizione, dove il suo avversario lo ha regolato con un duplice 6-4 in poco meno di un’ora e mezza di gioco. Un torneo che, oltre a fargli scalare il ranking di 395 posizioni, comunque può significare molto per lo statunitense: ora Jack potrà approfittare di questa “pausa” dalle competizioni per ritrovare ancor di più la propria miglior versione. Nel tabellone di Indian Wells erano presenti anche Jannik Sinner, Salvatore Caruso e Roberto Marcora: tutti e tre gli azzurri si sono arrestati in ottavi di finale, battuti in ordine da Denis Kudla, Brandon Nakashima e Marcos Giron. Stessa sorte è toccata agli italiani impegnati nel Challenger di Monterrey, eccezion fatta per Liam Caruana che ha dovuto alzare bandiera bianca un turno in anticipo al cospetto di Andrew Harris: Paolo Lorenzi, Lorenzo Giustino e Gian Marco Moroni sono stati infatti regolati rispettivamente da Ulises Blanch, Jason Jung e John-Patrick Smith. Il torneo messicano è stato poi vinto in maniera piuttosto agile da Adrian Mannarino, che ha onorato al meglio il seeding che lo vedeva accreditato della testa di serie numero 1, concedendo le briciole agli avversari che si sono frapposti lungo il suo percorso.