Inizia l’ultima fase del calendario. Ecco cosa accade nel circuito, tra lotte sul filo dei punti ATP, infortuni più o meno gravi, partnership che nascono, altre che abortiscono e gossip volanti.
Di Riccardo Bisti – 14 ottobre 2014
Il circuito mondiale ha lasciato l’Asia e nessuno sembra davvero dispiaciuto, nemmeno Roger Federer e Novak Djokovic, grandi protagonisti a Pechino e Shanghai ma ben contenti di tornare in famiglia. Tra l’altro, le foto pubblicate sui social network evidenziano l'imminente paternità del numero 1 ATP. In avvio di una settimana non così importante, con tre ATP 250, vediamo notizie e notiziole in vista delle ultime settimane, in cui siamo attesi da due ATP 500, un Masters 1000, le ATP World Tour Finals e la finale di Coppa Davis.
1) LA LOTTA PER IL NUMERO 1
Incredibile ma vero, Roger Federer può scalzare Novak Djokovic e diventare il più anziano numero 1 dai tempi di Andre Agassi. Federer potrebbe spuntarla anche senza dipendere dai risultati di Djokovic. Molto dipenderà dalla presenza o meno del serbo al Masters 1000 di Parigi Bercy (dove probabilmente Roger non ci sarà). Se davvero Nole si dedicherà ai pannolini fino al Masters, Federer potrebbe intascare fino a 2.000 punti (500 a Basilea più 1.500 a Londra), arrivando a 10.020. Se Djokovic perdesse la finale del Masters da Federer (dopo esserci arrivato da imbattuto), ne intascherebbe 1.000 e arriverebbe a 10.010. Senza contare la finale di Coppa Davis, che potrebbe regalare allo svizzero qualche punto extra. Una rincorsa difficile, ma per questo affascinante e forse irripetibile. Federer ha più volte detto che il numero 1 non è un ossessione, ma quando si tratta di record, beh, un po’ di languore sarà venuto anche a lui…
2) IL DILEMMA DI NADAL
Risolto il problema al polso, adesso ci si mette l’appendicite. A breve sapremo se si opererà oppure giocherà Basilea, Bercy e Londra. A Shanghai abbiamo visto un fantasma e abbiamo capito perchè i medici gli avevano sconsigliato di scendere in campo. Il suo staff medico ha spiegato che non si tratta propriamente di appendicite, e che il trattamento antibiotico sta avendo effetto. Anche per questo suonano meno minacciose le parole di Santiago Giraldo, che gli ha consigliato di operarsi subito per evitare complicazioni. “Io ho rischiato di morire” ha detto il colombiano, operato nel 2012 per peritonite. Al netto dei rischi, forse sarebbe meglio operarsi e rimettersi a nuovo per il 2015. In fondo tre tornei in più non gli cambierebbero la carriera, anche se il Masters è l’unico grande evento che gli manca. Ma in queste condizioni non è competitivo per vincerlo.
3) LA STRANA SCELTA DI MURRAY
Lo scozzese, in piena corsa per qualificarsi al Masters, aveva chiesto e ottenuto una wild card per l’ATP 500 di Valencia. Obiettivo: intascare punti utili per rientrare tra i primi otto (anzi, tra i primi sette). Invece ha accettato un invito per il 250 di Vienna, cancellando Valencia dalla sua programmazione. Scelta curiosa, perchè in Austria ci sono in palio la metà dei punti e gli organizzatori spagnoli non sono stati avvisati. Eppure nel suo sito ufficiale, la tappa di Valencia è sparita, cancellata. Dopo Vienna lo vedremo direttamente a Bercy, a meno che non perde subito a Vienna e allora torni di nuovo all'assalto per una wild card. Difficile pensare che lo abbia fatto per soldi: non ha certo problemi economici e ciò che conta, adesso, sono i punti ATP. Forse ritiene sufficienti gli ipotetici 250 punti di Vienna per poi fermarsi i vista di Bercy, ma la logica è difficile comprensione. Vedremo se avrà ragione lui. In questo momento è decimo nella Race stagionale.
4) FERRER NON MOLLA
A Vienna ci sarà anche David Ferrer, pure lui a caccia di punti per il Masters. E sarà anche a Valencia, il torneo di casa. Lo spagnolo seguirà con attenzione le vicende di Mosca, dove ci sono Marin Cilic e Milos Raonic. “Raggiungere il Masters è il mio obiettivo, sto lottando per Londra. Per me è molto importante” ha detto lo spagnolo, che al primo turno esordirà contro Kamke o Bolelli. Per lui sarà una settimana difficile, perchè guadagnerà punti soltanto in caso di arrivo in finale. Ma la vittoria a Shanghai, proprio su Murray, gli ha dato una grande fiducia. E Valencia e Bercy sono tappe storicamente favorevoli. Dieci giorni fa sembrava morto, oggi è di nuovo in palla e lotterà fino all’ultima palla.
5) LA FUMATA NERA DI BERDYCH
Il ceco ci sperava. Per dare una svolta alla sua carriera, avrebbe voluto Ivan Lendl al suo angolo. Il colloquio era previsto al ritorno da Shanghai, e si è tenuto in queste ore. Il responso è arrivato su Twitter: “Ho avuto una grande chiacchierata sul tennis con Ivan Lendl. Risultato? Gli piacerebbe darmi una mano, ma è troppo pieno…”. Impossibile sapere se Berdych ha rifiutato una collaborazione part-time. Non è da escludere: difficilmente Lendl avrebbe accettato un colloquio fine a se stesso. In tutto questo, un pensiero al povero Tomas Krupa, storico allenatore di Berdych. Lo ha preso qualche anno fa e gli ha fatto fare un bel salto di qualità. In cambio, sta per essere scaricato e resterà all’angolo di Berdych per assenza di alternative. Complimenti a lui per la signorilità.
6) IL GOSSIP DI DEL POTRO
Non arrivano notizie sul possibile rientro di Juan Martin Del Potro. Prima l’Asia, poi l’Europa, infine il silenzio. L’argentino, operatosi a marzo al polso sinistro, è di nuovo un mistero. Tuttavia, rimbalzano notizie di gossip sul suo conto. Secondo alcune indiscrezioni, starebbe intraprendendo una relazione con Luciana Aymar, fortissima giocatrice di hockey su prato, cui a breve la città di Buenos Aires dedicherà una statua. Pare che la Aymar sia stata vista in più occasioni nei pressi dell’abitazione di Del Potro, nel quartiere Palermo di Buenos Aires. Dopo la fine della relazione con la modella Stephanie Demner, e il flirt mai confermato con Florencia Monopoli, il latin lover Del Potro avrebbe infilato l’ennesimo conquista.
7) L’ESTREMO TENTATIVO DI TOMIC
Bernard Tomic non ha vissuto una stagione facile. L’infortunio all’anca di inizio stagione lo ha tenuto fuori per qualche mese, poi ha impiegato un po’ di tempo per tornare in forma. Al suo fianco, come un’ombra, papà John. Tuttavia, pare che l’australiano voglia provare strade alternative. A Stoccolma, dove ha superato il primo turno (battendo a fatica la wild card locale Rosenholm) è accompagnato da Xavier Malisse. Il geniale belga, ex semifinalista a Wimbledon, vanta già un paio d’esperienze come coach con Ruben Bemelmans e Kirsten Flipkens. Adesso ci prova con l’australiano, numero 76 ATP dopo essere stato in 27esima posizione. Nel 2011, anno del suo miglior risultato Slam (i quarti a Wimbledon), negli ottavi battè proprio Malisse. I due viaggeranno insieme anche la prossima settimana, poi si vedrà. Sarà interessante vedere l’alchimia tra Malisse e l’onnipresente John Tomic, non esattamente i caratteri più facili del mondo.
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